lunedì 16 aprile 2018

E tu splendi

Di Giuseppe Catozzella ho letto i due romanzi più famosi, "Non dirmi che hai paura" e "Il grande futuro". Questi due titoli sono molto diversi tra loro: il primo (quello che ho preferito) è la narrazione romanzata della purtroppo breve esistenza di Samiya Yusuf Omar, atleta somala che partecipò anche alle Olimpiadi di Londra, per poi perdere la vita nel Mediterraneo tomba d'Europa. Il secondo invece è un romanzo di formazione il cui protagonista, Amal, cerca di colmare i propri vuoti attraverso un'educazione religiosa molto pericolosa. Li ho apprezzati entrambi, e così il nuovo romanzo dell'autore mi ha subito attratta.




Titolo: E tu splendi
Autore: Giuseppe Catozzella
Anno della prima edizione: 2018
Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 233




LA STORIA

Pietro ha undici anni e vive a Milano in un palazzo popolare dove risiedono solo meridionali o stranieri insieme a suo padre, disoccupato, ed alla sorella minore Nina. La madre è morta qualche tempo prima, lasciando Pietro con un grande dolore, un frammento di fotografia che porta sempre con sé ed una domanda in sospeso. 
La storia contenuta in questo romanzo si svolge nell'arco di un'estate, che Pietro trascorre in Basilicata a casa dei nonni. Qui le leggende locali che spaventano i bambini si intrecciano ad una concretissima guerra per il territorio che ha portato all'avvelenamento di una grossa parte dei terreni perché un solo individuo potesse beneficiare dell'agricoltura locale: ed è qui, nel piccolo paese di Arigliana, che si rifugia una famiglia di immigrati dei quali non sapremo mai la località e che viene accolta dalla comunità in modo tutt'altro che positivo.

Paesaggio lucano (foto dal web)

COSA NE PENSO

Il romanzo di Catozzella, il cui titolo nasce da un'errata trascrizione di una frase di Pasolini, è ricco di sapori del Sud: sa di agrumi, di olive, profuma di terra scaldata da sole. Ci ricorda però anche il lato oscuro delle campagne del Meridione, le dinamiche mafiose e corrotte dove non ci si può fidare di nessuno, tantomeno di coloro che dovrebbero garantire il rispetto della legge, il tutto visto dagli occhi di un ragazzino ancora colmi di innocenza
Il narratore in prima persona è infatti lo stesso protagonista undicenne, Pietro, che con l'ingenuità dei suoi anni e con i morsi di Canuzzo (il nome che ha dato, raffigurandolo in un cane immaginario, al dolore che prova per la perdita della mamma) cerca di orientarsi in una comunità chiusa, diffidente ed addirittura ostile nei confronti della famiglia di stranieri che lui stesso scopre nascosta in un vecchio edificio abbandonato. 
L'atmosfera che pervade questo romanzo è opprimente, sin dalla scoperta di Pietro ho provato un senso di angoscia, di ineluttabilità: gli abitanti di Arigliana, come troppo spesso accade, teme il diverso e non vede l'ora per di più di sfruttarlo come capro espiatorio.
Questo ritmo incalzante, che talvolta lascia intravedere un barlume di speranza, tiene il lettore col fiato sospeso; detto questo però, nel complesso è tra le mie letture di Catozzella quella che senz'altro mi ha convinta di meno. Il suo protagonista è tenero, è anche credibile come preadolescente, ma la vicenda narrata dal suo punto di vista mi ha stancata in breve tempo. La tematica della migrazione è a dir poco marginale, mentre la storia si concentra sul tema delle reazioni che l'altro è in grado di suscitare in una comunità già attraversata da lotte intestine. Mi sarebbe interessato inoltre approfondire personaggi come il padre ed i nonni di Pietro, il loro punto di vista sulla Basilicata dilaniata ed inaridita da loschi individui; purtroppo restano invece figure accennate, di sfondo, così come gli stranieri (per i quali tuttavia è più comprensibile, dal momento che divengono in questo modo i simboli di una condizione piuttosto che personaggi veri e propri). 
Nel complesso si tratta di una lettura che non ho trovato del tutto soddisfacente, nella quale non ho colto l'aspetto dello splendore citato nel titolo nel vissuto del protagonista, e consiglierei piuttosto le opere precedenti di Catozzella per chi volesse avvicinarsi all'autore. 

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