venerdì 31 marzo 2017

13

Questa storia è incisa sui nastri di uno strumento che oramai è caduto in disuso: le audiocassette. Sono sette le audiocassette che Clay trova in uno scatolone davanti alla porta di casa, incise su entrambi i lati. Su tredici di essi, come ci dice il titolo, c'è un tassello che compone questa storia.



Titolo: 13
Autore: Jay Asher
Anno della prima edizione: 2007
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 246





 
La voce sui nastri è quella di Hannah, la ragazza di cui Clay è innamorato da sempre: peccato che Hannah si sia suicidata due settimane prima.
La voce di Hannah ci racconta tredici storie, indirizzate ad altrettanti colpevoli del suo gesto, che dovranno ascoltarle un nastro dopo l'altro. La sua voce non risparmia nessuno e spiega, per filo e per segno, i collegamenti tra i destinatari dalle audiocassette ed il loro ruolo nella tragica decisione che ha preso: da quello del ragazzo che ha mentito su di lei garantendole una reputazione da lettera scarlatta, a quello del professore che non ha saputo aiutarla.
 
Estremamente interessante la costruzione di un mosaico di responsabilità, in questo avvincente thriller che ci ricorda di non sottovalutare alcun gesto di bullismo nelle classi, per quanto possa sembrare un'inezia agli occhi degli adulti. Hannah e le sue sette audiocassette ripercorrono ogni particolare, ogni tessera che ha composto il puzzle, ogni avvenimento che sommandosi agli altri ha dato origine ad una valanga impossibile da fermare.
Lodevole tentativo, quindi.
 
Dylan Minnette e Katherine Langford
nella serie TV "13" di Brian Yorkey, 2017
Tuttavia, nonostante la buona materia su cui lavorare, mi trovo ad esprimere qualche perplessità sullo stile in cui il romanzo è scritto: poco credibili i toni di Hannah, molto lontani da quelli colloquiali del parlato e più vicini a quelli di lettere a lungo ponderate.
Nel complesso la scrittura di Asher è fin troppo semplice, ed anch'essa non convince granché, così come il personaggio di Clay, fin troppo positivo, fin troppo buono se si pensa che è con il suo nome che inizia la catena di responsabili designati dalla ragazza.
 
Da oggi andrà in onda su Netflix un teen-drama nuovo di zecca tratto proprio "13 Reasons Why" (questo il titolo originale). Non resta che farci stupire, forse positivamente dopo la parziale delusione della lettura, e sperare che in questo caso la trasposizione sappia superare il testo!

mercoledì 29 marzo 2017

Diario di Sunita

Cosa sappiamo dei rom? E dei bambini rom, più nel dettaglio?
Raramente li incontriamo tra i banchi di scuola, ma qualche caso fortunato c'è. Un sinto della mia città una volta mi ha detto che alle feste di compleanno di sua figlia, quando abitavano nel campo, non ci andava nessuno. Ora che risiedono in un appartamento i compagni si fidano di più.
Titolo: Diario di Sunita. La scuola è una pizza ma io ci vado lo stesso
Autore: Luca Randazzo
Anno della prima edizione: 2016
Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 251
Questa è una storia vera, e non ha una fine, è solo un anno -scolastico- di vita di una ragazzina rom, Sunita. Sunita esiste davvero e vive a Pisa, sballottata tra un campo e l'altro, da uno sgombero al successivo. I suoi genitori sono macedoni e così anche lei non ha diritto alla cittadinanza italiana, e la sua frequenza scolastica sembra un problema marginale per il comune di residenza -anche se le multe ai suoi familiari perché non mandano i bambini nelle aule continuano ad arrivare.
Sunita scrive un diario di un anno scolastico, quando frequenta la quinta elementare -dopo aver saltato la quarta e metà della terza, perché il pullmino non andava più a prendere lei e i suoi sette fratelli. In quinta Sunita ha l'opportunità di abitare da lunedì al venerdì presso la famiglia di Luca e Clelia, con le loro figlie Marta e Bianca, e di sperimentare un mondo completamente diverso da quello al quale è abituata.
Luca Randazzo con Sunita in una fotografia di Pietro Costanzo
Quello di Luca è un mondo di regole, in cui ci si lavano i denti dopo colazione e dopo cena, in cui si mangia a tavola tutti insieme, in cui si dorme a letto dopo aver messo il pigiama, in cui non mancano acqua calda ed elettricità.
Quello dei genitori di Sunita invece è fatto di baracche fatiscenti, di un unico letto matrimoniale in cui dormire in sette fratelli, di tinozze piene d'acqua e il bucato che quando fa troppo freddo non si può fare. La mamma di Sunita non sa leggere, e quando riceve posta deve attendere il weekend perché Sunita la legga per lei; non è mai andata da un dentista e i suoi denti sono neri e rovinati. Non si possono portare libri nella baracca, perché le sorelle di Sunita li strapperanno; anche il diario va nascosto con attenzione, per proteggere i propri pensieri.
Luca Randazzo è un maestro e uno scrittore (qui il suo blog) che ha accolto nella sua famiglia Sunita per un anno. Per lei le differenze tra i suoi due mondi non sono importanti, lei li vive entrambe con la spontaneità e la naturalezza di una ragazzina che sa adattarsi a tutto -o quasi: alle verdure cucinate da Luca, proprio no!
Questo diario è una testimonianza preziosa. Non sovvertirà, probabilmente, alcuno degli stereotipi sui rom che abbiamo in mente: Sunita ci descrive uomini con le birre in mano, i camion pieni di ferraglia, donne che si sposano prematuramente, bambini lasciati a giocare svestiti in pieno inverno. Non vedremo i campi in cui abitano con un altro sguardo, questo no: ma dietro i volti dei loro bambini ci immagineremo che qualcuno (non tutti, certo, ma qualcuno sì) voglia imparare a scrivere in corsivo, a ripetere le tabelline, giocare a calcio in una squadra ed essere promosso alle medie inferiori, proprio come Sunita.

sabato 25 marzo 2017

Anna

Scenari apocalittici dove bambini ed adolescenti si trovano a dover sopravvivere in autonomia, dopo la scomparsa di ogni adulto, non sono nuovi alla letteratura. Chiunque abbia letto "Il signore delle mosche" non lo ha di certo dimenticato (anche se in quel caso l'espediente narrativo per dare il via alla storia era un disastro aereo, e non una catastrofe).
 
 
 
 
Titolo: Anna
Autore: Niccolò Ammaniti
Anno della prima edizione: 2015
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 274





Anna ha tredici anni quando in Sicilia la Rossa, un morbo letale, non ha lasciato in vita nessuno che avesse superato l'adolescenza. Lei sopravvive, vista la sua giovane età, e così pure Astor, il fratellino di appena quattro anni.
La loro esistenza non è facile: la ricerca del poco cibo ancora commestibile, le bande auto-organizzate di pericolosi ragazzini con cui fare i conti, gli animali inselvatichiti. Uno di questi è un maremmano con cui Anna ha un violentissimo scontro, non adatto agli stomaci più deboli e ai cuori più amanti degli animali (come il mio), a seguito del quale però tra lei e il cane si instaurerà un forte legame e Coccolone -questo il nome che sceglierà per lui- diventerà un compagno di viaggio inseparabile dai due fratelli.
 
Un compagno di viaggio, sì, perché Anna e Astor sono in viaggio. Vogliono lasciare la Sicilia, terra devastata e ricoperta di cadaveri, nella speranza che in Calabria, oltre lo stretto, i Grandi siano ancora vivi e la vita sia tornata alla normalità.
Camminano senza mai arrendersi attraverso gli scenari post-apocalittici delle città abbandonate insieme a Pietro, e tra lui e Anna scatta una scintilla che ci regala un attimo dolcezza e di speranza nel mezzo di tanta angoscia.
 
 
 
Niccolò Ammaniti ha scritto opere di certo migliori di questo romanzo distopico, dove le novità non sembrano abbondare e di scene che stupiscano i lettori ce ne sono davvero poche -Coccolone, il cane, è il più riuscito dei personaggi. Anna è un'adolescente credibile, testarda e coraggiosa, impossibile non ripensare a "Io non ho paura" che dello stesso autore è un romanzo più convincente ed intenso.
Diverse sono le scene drammatiche e piuttosto crude, ma non è certo questo che spaventa i lettori, quanto il fatto che nel complesso ci resta un senso di noia diffusa mentre invece una storia come questa si presterebbe a non farci staccare gli occhi dalle pagine fino alla sua conclusione.
 
Su temi simili a quelli racchiusi in "Anna", Fabio Geda e Marco Magnone stanno dando vita ad una serie di libri ambientati a Berlino. Parleremo a breve dei primi tre già pubblicati!
Qui vi racconto il primo, "I fuochi di Tegel".
 
 

giovedì 23 marzo 2017

Tutto per una ragazza

"La verità era che avevamo bisogno di un genitore, non di un figlio."




Titolo: Tutto per una ragazza
Autore: Nick Hornby
Anno della prima edizione: 2007
Casa editrice: Guanda
Pagine: 274





Sam ha quasi sedici anni e la passione per lo skate. Il suo migliore amico è Tony Hawk, skater di fama mondiale con il poster del quale intavola lunghe conversazioni; la parte migliore è che Sam riceve da Hawk le risposte che cerca, citando per ogni propria domanda una frase adatta dalla biografia dello skater -che ha imparato praticamente a memoria.
Sam ha anche due genitori, entrambi giovanissimi: lo hanno infatti concepito all'età di sedici anni, e dopo un matrimonio dettato più dalle circostanze che dall'amore ora sono divorziati da tempo.
 
Una sera Sam conosce Alicia, sua coetanea, e tra i due scatta un'immediata scintilla che dà vita ad un intensissimo primo amore in cui anche un'ora di separazione sembra una tortura. Tuttavia, come scrisse il buon vecchio William "questi amori violenti hanno fini altrettanto violente", ed in effetti Sam e Alicia si stancano presto l'una dell'altro, specialmente lui, nostalgico della pista da skateboard e dei suoi amici.
 
Lasciarsi a sedici anni dovrebbe essere, seppur doloroso, piuttosto semplice; ma di certo non lo è se la tua fidanzata, il giorno del tuo sedicesimo compleanno, è alle prese con un test di gravidanza. Ed è esattamente questo che succede a Sam, il quale si trova catapultato in futuro tutt'altro che desiderato (anche attraverso dei flashforward che movimentano la narrazione in prima persona da parte di Sam ora diciottenne).
 
Barbara Ramella e Ludovico Tersigni in una scena del film
"Slam - Tutto per una ragazza" di Andrea Molaioli (2017)
 
Nick Hornby è un prolifico autore inglese, autore dei famosissimi "Alta fedeltà" e "Un ragazzo". In quest'opera, il cui titolo originale (molto più calzante) è "Slam", ha il grande pregio di parlare delle gravidanze precoci con ironia, attraverso un protagonista tenero e goffo che riproduce suo malgrado gli errori dei propri genitori.
Un altro elemento apprezzabile è che Hornby evita di rendere idilliaca la situazione di Sam ed Alicia descrivendoci amore genitoriale, paffuti neonati e lieti fine, ma trasmette molto concretamente il senso di fallimento che i protagonisti provano davanti al veder crollati i propri progetti per il futuro -e questo, letto da un pubblico di adolescenti, potrebbe far riflettere un attimo di più sull'importanza della contraccezione usata come si deve.
 
Molti dei romanzi di Nick Hornby sono diventati film di successo.
Oggi esce nei cinema "Slam", una produzione italiana per la regia di Andrea Molaioli, che trasforma Sam in Samuel, Alicia in Alice e la città di Islington in quella di Roma (una simile operazione risale al 2012, quando Lucio Pellegrini aveva portato sul grande schermo un breve racconto di Hornby, "E' nata una star").
Per prepararci al meglio alla visione abbiamo voluto rinfrescarci la memoria della versione cartacea!
 
 

martedì 21 marzo 2017

Mio fratello rincorre i dinosauri

Questa è la storia di Giovanni e di Giacomo, suo fratello di cinque anni maggiore. La notorietà i due ragazzi l'hanno raggiunta grazie ad un video caricato su Youtube, la cui genesi ci viene narrata alla fine del libro (che invece racconta la storia prima del video).




Titolo: Mio fratello rincorre i dinosauri
Autore: Giacomo Mazzariol
Anno della prima edizione: 2016
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 176




LA STORIA

Giovanni sarà un fratello speciale, così dicono mamma e papà. Giacomo se lo immagina addirittura come un supereroe, capace di volare, correre velocissimo, arrampicarsi sugli alberi con lui. Per accoglierlo al meglio nel mondo, gli regala un ghepardo di peluche.
Quando Giovanni nasce tuttavia a Giacomo sembra un alieno, più che un supereroe. Ha gli occhi da orientale, la nuca proprio piatta, sembra sempre intento a fare la linguaccia. Giovanni diventa un fratellino espansivo, amante dei pupazzi e dei dinosauri, che le regole del calcio proprio non le impara e che si perde nel suo mondo interiore per ore intere.
Giovanni ha la sindrome di Down, ma di questa sindrome Giacomo non sa molto, e quando in testa gli spuntano delle domande ha talmente paura delle risposte che le ricaccia indietro senza porle a nessuno.


COSA NE PENSO

In questa tenera storia di formazione, che poi è l'autobiografia del giovanissimo autore (oggi ha appena vent'anni), Giacomo ci racconta la sua adolescenza in cui Giovanni diventa uno scomodo segreto che non ha il coraggio di presentare agli amici né di difendere pubblicamente ai giardini da chi lo prende in giro -e questo non fa altro che riempirlo di sensi di colpa.
Finché con Giovanni non cresce anche Giacomo, e il suo fratellino speciale torna ad essere il supereroe che si era immaginato: lui che vive il mondo a modo suo, colmo d'amore e di meraviglia, rispondendo a logiche che Giacomo ha trovato per anni imbarazzanti ed ora gli sembrano soltanto sincere e piene di vita.
Questo breve romanzo è a mio parere molto adatto a lettori giovani, coetanei dell'autore o ancora più piccoli: sa infatti parlare della disabilità attraverso situazioni che risulteranno familiari, dalla pressione esercitata dai coetanei alla paura del giudizio altrui e la necessità di essere come gli altri, di appartenere al gruppo. 
Non me la sento di affermare che "Mio fratello rincorre i dinosauri" sia completamente esente da una vena di retorica, di bontà a tutti i costi -soprattutto l'apparente serenità dei genitori Mazzariol nell'accogliere la nascita di Giovanni ha fatto venire qualche sospetto alla mia parte più cinica, ma spero che siano davvero stati così ottimisti sin dal principio.
Per i lettori adulti, questa sarà una lettura breve e molto semplice, che comunque può fornire un punto di vista interessante ed interno sul tema della disabilità e della sindrome di Down. Oltre al romanzo ci tengo però a consigliarvi anche la visione di "The Simple Interview", che vi farà conoscere ancora meglio il protagonista Giovanni!

domenica 19 marzo 2017

Molto forte, incredibilmente vicino

Questa è una storia di parole.
E' una storia di lettere scritte ad un figlio mai conosciuto e seppellite nella sua bara vuota, di messaggi in segreteria, di quaderni a cui non bastano le pagine, di fogli bianchi usciti da una macchina da scrivere, di schede biografiche composte da un nome e da una sola parola, di pareti costruite con i libri.




Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Autore: Jonathan Safran Foer
Anno della prima edizione: 2005
Casa editrice: Guanda
Pagine: 383





Questa è anche una storia di padri. E' la storia del padre di Oskar, Thomas Schell, che ha inventato per lui grandiose avventure, magiche storie sul Sesto Distretto di New York, mappe e caccie al tesoro che hanno reso speciale la sua infanzia. Il padre di Oskar lo ha amato e compreso nel suo essere un bambino speciale, intelligentissimo ma anche molto ansioso, amante delle parole, delle invenzioni, di Stephen Hawking e del suo gatto Buckminster.
Il padre di Oskar però è morto nell'attentato alle Torri Gemelle, l'undici settembre 2001. La sua morte ha lasciato Oskar alla disperata ricerca di un senso da dare alla tragedia, di un messaggio che spera di trovare nella chiave che ha trovato nascosta tra gli averi del padre.
 
E' anche la storia di un altro padre, da cui Thomas Schell -padre di Oskar- ha ereditato il nome e il DNA: Thomas Schell nonno, dunque. E' la storia in questo caso di un non-padre, di un padre assente, addirittura emigrato, che non incontrerà mai di persona quel figlio a cui scrive migliaia di lettere dove riversa tutte le parole che dal lontano 1944 non è più in grado di pronunciare.
 
Tom Hanks e Thomas Horn in una scena del film
"Molto forte, incredibilmente vicino" di Stephen Daldry (2012)
 
Questo è il secondo romanzo di Jonathan Safran Foer, scrittore ebreo americano discendente di sopravvissuti all'olocausto in Polonia. Con "Molto forte, incredibilmente vicino" ci regala un romanzo sulla paternità e due modi opposti in cui si può essere padre, ma anche un romanzo di grandi amori ostacolati dalle tragedie della Storia: non solo l'arcinoto attacco alle Torri Gemelle, ma anche il meno conosciuto ma altrettanto drammatico bombardamento di Dresda.
 
 

venerdì 17 marzo 2017

Irlandese al 57%

Cosa significa nazionalità?
In un'epoca di migrazioni globali, chi può essere definito irlandese al 100%?




Titolo: Irlandese al 57%
Autore: Roddy Doyle
Anno della prima edizione: 2007
Casa editrice: Guanda
Pagine: 276




Attorno all'Irlanda e alle sue trasformazioni ruotano gli otto racconti di "Irlandese al 57%", originariamente scritti per il Metro Eireann, che si proclama primo ed unico bimestrale multiculturale d'Irlanda. L'identità irlandese e che significato abbia sentirsi appartenenti al popolo di questa nazione è il filo conduttore che li lega, ed è la nostra scelta per il giorno di San Patrizio.
Qui vi raccontiamo le trame dei nostri preferiti.
In "Indovina chi viene per cena", un padre irlandese si scontra col fatto che dal famosissimo film del 1967 da cui riprende il titolo non sembra che le mentalità siano molto cambiate, quando una figlia invita a cena un ragazzo nero. Questo racconto ricorda molto anche un delizioso film più recente, "Non sposate le mie figlie", ed è un ottimo assaggio dello stile di Roddy Doyle, sempre capace di strappare un sorriso.
Nei "Deportees" ritroviamo un amatissimo personaggio di Roddy Doyle, cioè Jimmy Rabbitte (che ben ricorderanno i lettori dei Commitments, di The Snapper e Due per la strada). La passione per la musica gli è tutt'altro che passata, ma questa volta per lui la fondazione della Band più proletaria del mondo ha un unico criterio: la non-irlandesità dei suoi membri, lui escluso.
Un'immagine dal film "The Commitments" di Alan Parker (1991)
In "Cappuccio nero", tre brillanti adolescenti fondano i Black Hoodie Solutions, con la missione di smascherare i pregiudizi degli addetti alla sorveglianza dei negozi davanti a una ragazza nera e alle felpe col cappuccio, piuttosto che davanti un indifeso ragazzino in sedia a rotelle.
Ne "La carrozzina", l'ironia di Doyle lascia spazio a delle atmosfere gotiche: una giovane polacca di nome Alina lavora come ragazza alla pari. Quando si innamora di un biochimico lituano dal quale le due bambine di cui si occupa la allontanano, in Alina nasce un ardente desiderio di vendetta e decide di terrorizzarle con i suoi racconti, ma in realtà è lei a rimanere vittima delle proprie arcane paure.
Roddy Doyle è un popolare scrittore di romanzi e libri per bambini, che quasi sempre hanno per sfondo l'Irlanda ed in particolare la città di Dublino. Questa raccolta di racconti mette d'accordo lettori amanti di generi molto diversi, dal momento che unisce assaggi di drammatico o addirittura di suspance ad un realismo colmo di osservazioni ironiche e tutt'altro che politically correct. Ci sono piaciuti talmente tanto che una top three non ci è sembrata sufficiente...

mercoledì 15 marzo 2017

Cinque titoli per il tema del giorno: La giornata del Fiocchetto Lilla

Oggi è la Giornata del Fiocchetto Lilla: il nome suona un po' sciocco, tuttavia lo scopo di quest'idea è la lotta ai disturbi del comportamento alimentare.
Contrariamente a quanto spesso si pensa, essi non riguardano solo adolescenti anoressiche o bulimiche, ma colpiscono sempre più spesso anche maschi; anche le età interessate sono molto varie, dall'infanzia fino all'età adulta.



Dal momento che qui si parla di storie, oggi saranno cinque storie a trattare il tema a cui è dedicata questa giornata nazionale, a raccontarci i disturbi alimentari dal punto di vista dei loro protagonisti.  
I cinque titoli di oggi, in ordine alfabetico per titolo:

1. 102 chili sull'anima, di Francesca Sanzo
Edizioni Giraldi, 2015
L'autrice del blog Panzallaria è una donna tenace, che ha passato una vita a lottare con l'immagine del proprio corpo e con il cibo. E' stato sul suo blog che ho seguito passo dopo passo la sua muta, durante la quale dopo anni di battaglie Francesca ha trovato dentro di sé la forza e la motivazione per impegnarsi con tutta se stessa ad affrontare l'anima nera che si porta dentro (e chi non ce l'ha?). Questo percorso di rinascita viene raccontato nel suo libro, che può essere senza dubbio di ispirazione, anche se lei si guarda bene dal proporlo come la soluzione ai problemi di ogni donna insoddisfatta di sé.
 
2. Effetto farfalla, di Marco Archetti e Vanessa Ferrari
Edizioni Mondadori, 2015
Questo libro in realtà è la biografia della ginnasta Vanessa Ferrari, ed ho scelto di nominarlo perché oltre a ripercorrere i successi sportivi di quest'atleta eccezionale dà voce al lato oscuro dello sport, quello che non corrisponde a salute e forma smagliante. Per un periodo della sua carriera nella ginnastica infatti sono stati i suoi allenatori a far vivere a Vanessa e alle sue compagne in Nazionale il cibo come un problema, sottoponendole a pesate in pubblico ed a perquisizioni degli effetti personali, a caccia di un cioccolatino incriminato.
Vanessa per fortuna ci rende partecipi di come la pericolosità di tali pratiche sia stata riconosciuta ed esse siano state, a quanto pare, abbandonate.
 
3. Il peso, di Liz Moore
Edizioni Neri Pozza, 2012
Proprio perché i disturbi alimentari non interessano solo adolescenti insicure, uno dei protagonisti di questo romanzo è Arthur Opp. Il peso di Arthur ha superato i duecento chilogrammi e gli rende impossibile compiere i gesti più semplici, come raggiungere il piano superiore della sua casa. Arthur vive confinato nel suo corpo, nella sua stanza da letto, ed il cibo è l'antidoto per lui ad ogni dispiacere, un sistema per isolarsi dal mondo esterno nel quale non mette piede da anni e con il quale ha scelto di non interagire -se non attraverso la corrispondenza che darà una svolta alla sua vita.
 
4. Solo per sempre tua, di Louise O'Neill
HotSpot (Il Castoro), 2016
In un futuro distopico ed antifemminista, i disturbi alimentari sono stati inseriti nella normalità del sistema delle Scuole, luoghi dove le eve vengono allevate per i loro ruoli futuri di compagne, concubine o caste. Al momento dei pasti, i cibi sono divisi per categorie che ne evidenziano il contenuto calorico ed è prassi consolidata fare uso di lassativi oppure di farmaci che procurino il vomito per rimanere o tornare al proprio peso forma.
Siamo proprio sicuri che sia tutto frutto dell'immaginazione dell'autrice?...
 
5. Wintergirls, di Laurie Halse Anderson
Edizioni Giunti, 2009
Quella tra Lia e Cassie era un'amicizia malsana, basata sulla competizione: in particolare la sfida a chi riuscisse a perdere più peso delle due. Cassie tuttavia ne ha già pagato le conseguenze quando la loro storia ci viene raccontata, e la vera protagonista è Lia, perseguitata dai sensi di colpa e immersa in una spirale discendente dove le sue condizioni di salute peggiorano di giorno in giorno. Più tradizionale Young Adult sulle adolescenti in lotta col cibo, non risparmia i dettagli più macabri dei disturbi alimentari, può essere piuttosto crudo.