giovedì 24 febbraio 2022

Kitchen

"Kitchen" è il primo romanzo pubblicato in Italia da Banana Yoshimoto ed è composto da due racconti. 



Titolo: Kitchen
Autrice: Banana Yoshimoto
Anno della prima edizione: 1988
Casa editrice: Feltrinelli
Traduttore: Giorgio Amitrano
Pagine: 160


Il primo, che dà il titolo all’opera, racconta l’incontro di due giovani solitudini, quella di Mikage e di Yuichi, che rimangono soli al mondo dopo aver perso lei la nonna, unica familiare che le era rimasta, e lui la madre -in realtà donna transessuale, che in origine sarebbe stata suo padre. Il lutto e la perdita, l’elaborazione del dolore sono il centro di questo racconto in cui due ragazzi in età di studi universitari attraverso il proprio legame cercano un modo per andare avanti, cercano una motivazione che li spinga a vivere ancora. Per Mikage questa ragione, oltre al legame con Yuichi, è la sua passione per il cibo e per la cucina: svolge con passione il lavoro di cuoca e vi trova un modo per rimanere in equilibrio.

A proposito di questo racconto mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno di esperto in tema di transizione, per comprenderne il parere a proposito di Eriko... 

Il secondo racconto, ancora più breve, è intitolato "Moonlight Shadow" e anche qui il tema centrale è la perdita: la giovane protagonista ha perso il fidanzato in un incidente stradale e cerca di venire a patti con la sua assenza, di ritrovare un equilibrio, insieme al fratello di lui che condivide il suo dolore e lo comprende -nell'incidente oltre al giovane ha perso la vita anche la ragazza del fratello, che quindi soffre una duplice perdita e vive un momento di estrema difficoltà. 

La potenza di quest'opera d'esordio ("Moonlight Shadow" è addirittura la sua tesi di laurea!), fortemente influenzata dall'universo dei manga come spiega in un'interessante postfazione il traduttore Giorgio Amitrano, sta nella disinvoltura con la quale i generi si mescolano: c'è il dramma, c'è il romanticismo, ci sono anche dei tocchi di fantastico negli elementi onirici e negli spiriti che ogni tanto fanno capolino. I suoi personaggi sono ingenui, teneri, giovani e inesperti, cercano come possono di interpretare la realtà che li circonda e che li espone a perdite premature e dolorosissime. Particolarmente interessanti sono i personaggi maschili, complementari alle protagoniste femminili e molto lontane dagli stereotipi di forza e virilità: sono sensibili, premurosi, provano emozioni e non hanno timore di esternarle. 

Avevo letto questo breve libro per la prima volta quando ero una ragazzina, quando di certo certe emozioni non ero ancora in grado di capirle. Oggi ho subito una perdita che non avrei mai potuto immaginare, e diversi passaggi di questa lettura mi hanno colpita in profondità, facendomi sentire profondamente compresa e trasmettendomi speranza per il futuro e serenità: per questo sono molto grata a questa lettura, e ho intenzione di leggere altro della scrittrice prossimamente. 

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