mercoledì 9 marzo 2022

La nostra folle, furiosa città

"La nostra folle, furiosa città" di Guy Gunaratne è un romanzo sulla sopravvivenza: lo scrive l’autore stesso nei ringraziamenti, e fa ruotare la sua storia attorno a tre adolescenti londinesi dalle differenti origini.


Titolo: La nostra folle, furiosa città
Autore: Guy Gunaratne
Anno della prima edizione: 2019
Titolo originale: In Our Mad and Furious City
Casa editrice: Fazi
Traduttore: Giacomo Cuva
Pagine: 288


C’è Ardan, figlio di una madre irlandese e alcolizzata; Yusuf, orfano del padre, imam proveniente dal Pakistan; e infine Selvon, i cui genitori sono emigrati dalla colonia inglese delle Piccole Antille e lo hanno cresciuto più integro e forte dei suoi coetanei. Selvon corre e nella pratica sportiva trova il baricentro che Ardan trova nella musica e nel suo amato cane Max, e Yusuf cerca invece nella religione. 

La Londra che ci raccontano è quella contemporanea delle periferie e degli scontri, dei pregiudizi razziali e delle incomprensioni, dove il loro trio che vorrebbe soltanto giocare a pallone liberamente viene guardato con sospetto e ostilità da chi li vorrebbe appartenenti a gruppi contrapposti. C’è dunque la Gran Bretagna di oggi in questo romanzo, ma c’è anche il passato: quello degli scontri dell’IRA a Belfast per l’indipendenza irlandese che vediamo attraverso l’adolescenza della madre di Ardan, e le troppe difficoltà incontrate dai neri delle colonie quando sono stati  ammessi in Gran Bretagna come manodopera, ma qui hanno fatto i conti con il razzismo e la discriminazione com’è capitato al padre di Selvon. Quest'Inghilterra del passato è priva di ogni intento didascalico e così per chi non è esperto potrebbe essere utile cercare qualche riferimento storico durante la lettura: io per esempio ne ho avuto bisogno ma ho trovato questo aspetto molto stimolante.

L’autore alterna nei brevi capitoli i diversi punti di vista, quasi tutti raccontati in prima persona, e ci fa entrare piano piano nell’universo dei palazzoni, della moschea, del piazzale in cemento dove si muovono i passi dei protagonisti. 

La tensione è crescente in questo libro e davvero ben bilanciata, fino ad una sorta di scontro finale che porta con sé il dramma che sin dall’inizio si avverte come incombente.❗Rassicurazione doverosa per gli amanti degli animali a Max non capiterà nulla di brutto!

Questo romanzo mi è piaciuto molto. Ho trovato l’autore bravissimo nel caratterizzare degli adolescenti di oggi in modo credibile e non retorico: non sembrano mai caricature o stereotipi privi di sfaccettature, ognuno di loro ha le proprie peculiarità e una voce che esprime pensieri ben distinti da quelli degli altri. L’argomento della crescita e di come questa possa essere difficile in ambienti multiculturali e pieni di tensione come le grandi metropoli di oggi  è un tema per me di grande interesse e che ho trovato davvero ben raccontato in questo romanzo, di cui purtroppo non sento parlare spesso e che quindi ci tengo a consigliarvi di cuore.

Qual è l'ultimo romanzo che avete letto ambientato in una grande città?

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