mercoledì 14 settembre 2022

Paradiso

Abdulrazak Gurnah, scrittore naturalizzato britannico e vincitore del Premio Nobel nel 2021, scrive "Paradiso" nel 1994. Vi racconta la storia di formazione di Yusuf, che viene venduto bambino al mercante Aziz per compensare i troppi debiti di suo padre, e da allora rimane in balia delle altrui decisioni senza avere voce in capitolo sulla propria esistenza.


Titolo: Paradiso
Autore: Abdulrazak Gurnah
Anno della prima edizione: 1994
Titolo originale: Paradise
Casa editrice: La Nave di Teseo
Traduttore: Alberto Pezzotta
Pagine: 368


Siamo nel Kenya del primo Novecento: inglesi, indiani e tedeschi stanno colonizzando il paese, e considerano gli africani tutti come dei selvaggi da sottomettere e ingannare. Seguiamo Yusuf che viaggia insieme al mercante e ai suoi portatori dalla costa del Paese all'entroterra, tra malattie, animali feroci e soprattutto uomini senza scrupoli. Lo osserviamo diventare un uomo dalla notevole bellezza, mentre impara il Corano, trova il proprio paradiso nel giardino del mercante con i suoi specchi e i suoi alberi da frutto, crea rapporti di amicizia e si innamora, prendendo sempre più coscienza della propria condizione di uomo non libero [a cui porrà rimedio, inseguendo i soldati tedeschi che fanno prigionieri i locali per arruolarli come portatori, alla fine del romanzo: una scelta tragica, forse, ma la prima che ha davvero la possibilità di fare].

È un romanzo ricco di avventura e di citazioni letterarie, dal Corano a Le mille e una notte; un romanzo che si prefigge di ridare dignità alle culture dell'Africa precoloniale, alla sua pluralità linguistica e religiosa, che il colonialismo ha cercato di annientare attraverso le proprie narrazioni. In questo senso il viaggio nell'entroterra di Yusuf vuole ribaltare il "Cuore di tenebra" di Conrad, mostrando le sfaccettature e non la piatta brutalità che proponeva l'autore inglese. Questo aspetto letterario rende la lettura di "Paradiso" estremamente interessante.

D'altra parte devo ammettere di essermi aspettata dalla lettura un maggiore coinvolgimento, una maggiore introspezione forse, più spazio alla personalità di Yusuf piuttosto che alla descrizione di luoghi ed eventi. Sono rimasta a distanza, "fredda" davanti a questa storia, senza affezionarmi ai suoi personaggi né provare una particolare curiosità verso cosa sarebbe poi successo. 

Non posso dire di non aver apprezzato per nulla "Paradiso", però non mi ha nemmeno conquistata quanto avrei sperato. Ve lo consiglio in conclusione se siete alla ricerca di un testo culturalmente stimolante, che racconti un'Africa di cui raramente si legge, ma non particolarmente se avete solo voglia di leggere un buon romanzo di formazione!

Qual è l'ultimo Premio Nobel che avete letto?

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