giovedì 6 aprile 2023

Parlare a vanvera

Esiste ancora qualche lettore che nutre dei dubbi riguardo il fatto che Bianca Pitzorno sia una delle autrici più straordinarie di sempre? In questo caso dovrebbe leggere "Parlare a vanvera", un’opera pubblicata per la prima volta nel 1989, che raccoglie delle vere proprie perle di creatività che si propongono di raccontare delle storie all’origine dei più comuni modi di dire, per primo proprio "parlare a vanvera" che dà il titolo all’opera. 


Titolo: Parlare a vanvera
Autrice: Bianca Pitzorno
Anno della prima edizione: 1989
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 126

L’ispirazione venne all’autrice negli anni '70 quando lavorava per la Rai e realizzava programmi per ragazzi, mescolando ai giochi di parole elementi e personaggi della letteratura classica, da "Il libro della giungla" di Kipling al "Decamerone" di Boccaccio. Scrisse così questo testo delizioso, capace di intrattenere e di far sorridere oltre che riflettere su modi dire che diamo assolutamente per scontati.

Abbiamo dunque una zia che perde l’udito e rende vano ogni discorso fatto al suo indirizzo, una gatta che in un’ambientazione da mitologia greca cerca di risolvere i problemi della propria umana mangiando le foglie delle profezie di Apollo, sorelle prese in ostaggio dalla nobiltà francese che si liberano con un artificio degno di Raperonzolo. C'è poi una madre coraggiosa che in un duello medievale salva la figlia accusata di stregoneria, mascherandosi sotto una stoffa che la nasconde; un orafo costretto a fabbricare orecchie di metalli preziosi che nascondano la giustizia dei briganti; un re incapace che crede negli ideali della riforma e non è in grado di nominare nuovi nobili, in particolare i conti, senza l’aiuto di un nostro esperto. 

Non mancano una povera zia il cui sogno d’amore non è mai stato coronato, che scoppia in lacrime a sentire pronunciare il nome dell’uomo che non ha mai dimenticato (Otto, inutile dirlo!); un improvvisato scassinatore costretto a frantumare statuette pur di non essere scoperto nell’atto di una rapina; un'insopportabile principessa che invece di baciarlo si trova un rospo sullo stomaco, e due litigiosi fratellini che alla stazione di Patti devono essere rimessi in ordine prima di essere presentati ai nobili genitori.

L’insieme insomma è composto da storie variegate, dalle diverse ambientazioni (dall’antica Grecia al Medioevo al primo '900), con personaggi come sempre irriverenti e originali che non ci permettono di chiudere il testo per la curiosità di scoprire quale altra perla ci riserverà il prossimo racconto. 

Può essere anche una lettura adatta ad un appuntamento serale prima di dormire, perché i capitoli non non dipendono l'uno dall’altro e sono godibili anche singolarmente. Anche per la lettura in classe potrebbe essere un testo perfetto, capace di avvicinare i ragazzi all’amore per le parole e per le storie. Insomma un altro libro di questa scrittrice che mi conquista completamente!

Qual è l’ultimo romanzo per ragazzi che avete letto ?

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