mercoledì 26 luglio 2023

Finché le stelle saranno in cielo

Gli argomenti di "Finché le stelle saranno in cielo" di Kristin Harmel, pubblicato da Garzanti, sono tra quelli più nelle mie corde: una storia familiare, il tema della memoria intrecciato a quello della storia, in particolare al dramma dell’Olocausto. 

Il romanzo si snoda tra il presente negli Stati Uniti, dove Hope è una madre divorziata da poco di una figlia adolescente, Annie. Sua madre è morta e sua nonna Rose è in una casa di riposo: sta perdendo la memoria per colpa dell’Alzheimer, ma in un giorno di lucidità decide di rivelarle i segreti che ha nascosto per una vita intera e che porteranno Hope a Parigi, a riscoprire le proprie origini lontano dalla pasticceria di famiglia che cerca di salvare dai debiti. 

In questa storia c’è un grande amore nato in un periodo buio e spezzato dalle deportazioni; ci sono i gusti di tradizioni millenarie che si intrecciano sul bancone di una pasticceria (nel libro sono presenti anche alcune ricette!) e c’è un messaggio estremamente forte sull’importanza di amare quando se ne ha la possibilità, senza temere di rimanere feriti, perché il vero amore sopravvive a tutto. È il vero amore che Jacob ha condiviso con Rose, aspettandola per un'eternità, sapendo dentro di sé che la donna non era mai morta. 

Certo, il romanzo è molto semplice, la scrittura non ha grandi qualità e sul finale cade nel trovare soluzioni semplici a problemi complessi -il salvataggio della pasticceria, romanticismo in quantità un po' eccessive, espedienti per far commuovere a tutti i costi come la morte improvvisa dei due amanti appena ricongiunti. 

Nonostante i difetti, ci sono anche elementi degni di nota perché davvero poco conosciuti. Quello che mi ha colpita maggiormente è il tema delle relazioni Interconfessionali e di come i cittadini musulmani di Parigi durante la guerra riuscirono a salvare degli ebrei, in particolare dei bambini: una pagina di storia di cui non avevo mai sentito parlare!

Più volte questa storia mi ha fatto spuntare una lacrima. È un romanzo appassionante, in cui ci si affeziona ai personaggi (il mio preferito è stato Alain), e dove l’ambientazione parigina di alcuni capitoli è davvero evocativa e piacevole da ritrovare nel testo.

Non è diventato uno dei miei romanzi preferiti, ma credo che potrà essere apprezzato da moltissimi altri lettori e ve lo consiglio! 

Qual è l’ultima lettura ambientata nel passato che avete fatto?

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