mercoledì 10 gennaio 2024

Jun

L’artista coreana Keum Suk Gendry Kim, autrice di "Jun" che trovate in libreria pubblicato da Bao Publishing, racconta nelle sue opere aspetti della realtà. Nel precedente "Le malerbe" si era occupata della dolorosa questione delle donne di conforto coreane costrette a prostituirsi per l’esercito giapponese durante la guerra di conquista tra gli anni '30 e '40 del Novecento. 

Con "Jun" invece racconta la storia di un ragazzo coreano nato nel 1990 particolarmente talentuoso nell’arte del pansori, musica coreana che unisce il canto alle percussioni. È proprio in una scuola di musica infatti che l’autrice ha incontrato il ragazzo ed è stata incuriosita dalle sue capacità ma anche dalle sua evidente peculiarità. Oltre che musicalmente è dotato infatti Jun è anche autistico e questo negli anni '90 è stato tutt’altro che considerato un pregio da coloro che lo circondavano: respinto dalle scuole in quanto considerato un disturbo, bullizzato dai coetanei che lo consideravano diverso, derubato dagli sconosciuti per la sua troppa fiducia; a stargli accanto solo i suoi genitori e la sorella minore, che hanno raccontato all’autrice la propria esperienza.

Jun è quindi un fumetto che racconta la disabilità e la diffidenza che spesso ricevono le persone considerate diverse dalla maggioranza. Riflette anche sul concetto del "dopo di noi", su come potranno cavarsela ragazzi che nel loro percorso di crescita non hanno raggiunto una vera e propria autonomia e i genitori come quelli di Jun si chiedono che cosa succederà quando non saranno più loro in grado di prendersene cura. 

Ho trovato questo fumetto estremamente espressivo e capace anche di dare voce ai sentimenti della sorellina di Jun, che non sono soltanto positivi perché in quanto normodotata spesso si trova ad essere quella meno considerata in quanto necessita di meno attenzioni e inevitabilmente ne soffre. 

È quindi un fumetto che non fa la morale a nessuno, ma riflette sulla necessità di un intervento dello Stato nell'assistenza e nel supporto alle famiglie di persone con disabilità, perché non siano lasciate sole: un problema che la realtà coreana e quella italiana hanno indubbiamente in comune. 

Mi è piaciuto ancora una volta come l’autrice sia stata in grado di raccontare una realtà collettiva attraverso la storia di un singolo, e a questo punto credo che recupererò anche la sua ultima pubblicazione italiana intitolata "L’attesa"! 

Qual è l’ultimo fumetto che avete letto ?

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