La scorsa estate ho divorato con enorme coinvolgimento la saga di Blackwater di Michael McDowell, pubblicata da Neri Pozza. A dicembre ho ricevuto in regalo "Gli aghi d’oro", un romanzo in realtà precedente alla saga ed autoconclusivo, che è arrivato in Italia soltanto lo scorso anno.
Ambientato nella New York del XIX secolo attorno ad un quartiere definito il Triangolo Nero, dove imperversano la povertà, le malattie, la prostituzione, il gioco d’azzardo e la dipendenza dall’oppio, "Gli aghi d’oro" è la storia di due famiglie, gli Stallworth e gli Shanks, che si trovano ai poli opposti della scala sociale: se gli Stallworth tra giudici, avvocati e ministri del culto godono di fama e rispettabilità, la famiglia di Black Lena si trova a subire le conseguenze della loro volontà di fare piazza pulita di tutto ciò che non è considerato desiderabile.
La prima metà del romanzo è piuttosto lenta, introduttiva, e devo ammettere che non ne sono stata del tutto conquistata -forse perché i suoi personaggi non sono abbastanza delineati da suscitare una particolare simpatia ad eccezione, forse della povera Helen, l’unica della famiglia Stallworth a contraddire la loro ipocrisia perbenista.
Quando però i nodi vengono al pettine, il romanzo si trasforma in una storia di vendetta dove occhio per occhio è davvero il principio orientativo che muove Black Lena dopo aver perso non soltanto il marito, ma anche la figlia e la cognata: sono speculari le due famiglie e quindi le conseguenze sono facili da prevedere, ma non lo è altrettanto immaginare come il piano entrerà in azione e questa è la parte davvero coinvolgente del libro.
Alcune scene non sono fatte per gli stomaci più deboli, ma non lo definirei comunque un romanzo dell’orrore: piuttosto vi si trovano le ambientazioni e le atmosfere di un romanzo gotico, seppure in chiave americana.
Se dovessi consigliarvi un’opera dell’autore, vi suggerirei di certo di partire da Blackwater, ma una volta arrivata alla fine posso dirvi di aver letto con avidità anche la seconda metà di questo libro, che se siete alla ricerca di una storia nera, dove il perdono non trova spazio, potrebbe decisamente fare al caso vostro.
Avete già letto Michael McDowell?
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