martedì 1 agosto 2017

Bambina affittasi

Gli Istrici della casa editrice Salani erano libri molto popolari negli anni della mia infanzia, ma ammetto che per quanto fosse già famosa Jacqueline Wilson non mi è mai passata per le mani. Ho deciso una ventina di anni più tardi di colmare questa lacuna, anche perché mi è capitato di notare in biblioteca come i suoi titoli siano ancora considerati attuali ed apprezzati dai giovani lettori di oggi.




Titolo: Bambina affittasi
Autrice: Jacqueline Wilson
Anno della prima edizione: 1991
Titolo originale: The Story of Tracy Beaker
Casa editrice: Salani
Pagine: 138



Tracy Beaker ha dieci anni e vive in un istituto, perché non ha un papà e la sua mamma non può occuparsi di lei. Questa mamma che però Tracy conosce è molto presente nelle sue fantasie e nei suoi sogni notturni, e la speranza che venga a trovarla o ritorni a prenderla non svanisce nonostante la prolungata assenza della genitrice -che con ogni probabilità non farà più ritorno.

Questo romanzo è il diario di Tracy: l'istituto infatti fornisce ai suoi piccoli ospiti un quadernone nel quale annotare i propri pensieri, e per Tracy è l'inizio di una grande passione per la scrittura che dalla semplice scrittura di un diario le farà scrivere quella che definisce una vera e propria autobiografia. 
La vita di Tracy non è stata semplice: oltre all'abbandono da parte della madre, è stata già allontanata da due famiglie affidatarie fino a superare l'età in cui per i bambini è più semplice venire adottati. Nelle pagine del suo quadernone però più che del suo passato ci parla del suo presente, delle schermaglie con le coetanee dell'istituto, i suoi desideri (dalle Smarties ai panini di McDonald's, fino ad una famiglia che la ami) e nelle ultime pagine dell'incontro con una scrittrice, Cam, che potrebbe cambiare il corso della sua vita se decidesse di adottarla.

Tracy Beaker nelle illustrazioni di Nick Sharratt

Tracy è una protagonista tenace e ribelle, con la lingua tagliente come lei stessa la definisce. Ha imparato ad indossare una corazza per proteggersi dalle avversità e dalle delusioni, pur rimanendo sensibile ed aperta ai sentimenti (anche se dichiara di non piangere mai, soffre infatti di un sospetto "raffreddore da fieno" che si manifesta solo in certi, emozionanti momenti...). 

Jacqueline Wilson ci racconta con grande delicatezza e una pungente ironia una realtà difficile, quella dei bambini in attesa di adozione, sapendo intenerire ma senza mai cadere nel pietismo o nei toni strappalacrime. Ho trovato questa lettura godibilissima e Tracy molto simpatica, anche se davvero impegnativa, in grado a ragion veduta di spaventare Cam all'idea di farla entrare nella propria vita. Un aspetto prezioso accompagna la lettura: quello delle illustrazioni, dalla divertentissima matita di Nick Sharratt. 

Sono rimasta piuttosto sorpresa al trovarmi davanti ad un finale aperto, tutt'altro che conclusivo, rispetto al lieto fine che invece mi sarei aspettata mentre leggevo la storia di Tracy. 
Ho scoperto grazie ad una ricerca online che c'è un ottimo motivo per questo: "Bambina affittasi" è infatti solo il primo di tre libri dedicati a questa piccola, furbissima protagonista, seguito da "O la va o la spacca" e "Tracy superstar". Da questo libro ho inoltre scoperto che è stata tratta una serie televisiva inglese composta da cinque stagioni, che è stata trasmessa nei primi anni 2000. 
Questa lettura è stata un piacevole recupero, un tuffo in un romanzo per l'infanzia meritatamente molto popolare, in grado di essere spiritoso ed al tempo stesso affrontare tematiche importanti e profonde senza, per una volta, indulgere nella pietà per i "poveri protagonisti" evidenziando invece le loro molte risorse. 

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