venerdì 28 luglio 2017

Annientamento

Una premessa necessaria: sto per raccontarvi il primo volume di una trilogia, la "Trilogia dell'Area X". Molti sono i punti interrogativi che restano al termine di questa lettura, molte sono le storie che probabilmente l'autore ha ancora da raccontarci.



Titolo: Annientamento
Autore: Jeff VanderMeer
Anno della prima edizione: 2014
Titolo originale: Annihilation
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 182



Chi racconta la propria avventura è una biologa. Come tutti i personaggi di questo libro, non ha nome: la sua persona è racchiusa nella professione che ricopre, come quella di altri nel loro ruolo. Mossa da curiosità scientifica si è unita ad una missione che ha per scopo l'esplorazione dell'Area X, un misterioso territorio oltre un altrettanto misterioso confine al di là del quale ci si ritrova senza sapere come lo si è attraversato.
Quella della biologa è la dodicesima missione. Suo marito aveva fatto parte dell'undicesima, anni prima; come gli altri partecipanti si era ritrovato di colpo a casa senza sapere come era riuscito a lasciare l'Area X, ma poi come tutti gli altri membri della missione si era ammalato di cancro ed era morto poco dopo. Ora tocca alla biologa, ed insieme a lei ad altre tre donne: una psicologa, un'antropologa ed una topografa.
L'Area X è un luogo inquietante e suggestivo: una ricca vegetazione, una fauna molto variegata e degli edifici sinistri da esplorare, prima tra tutti la torre, che a dire la verità è una sorta di tunnel verticale localizzato sotto terra. Sui suoi muri interni si sviluppa una scrittura dall'origine sconosciuta, che emana spore contaminanti, e ben presto la biologa non riesce a pensare ad altro che a decifrare le parole dello Scriba -questo il nome che dà all'entità imprecisata a cui si deve la produzione del linguaggio sui muri.

Illustrazione di Clara Bautista
Mi trovo in grossa difficoltà nel tentativo di riassumere la storia contenuta in questo romanzo. Ci sono delle morti, sì, e numerose: lasciamo infatti sul finale la biologa come unico membro superstite della missione, ancora nell'Area X. Ci sono personaggi misteriosi, come il guardiano del faro, e dettagli che si svelano ad uno ad uno come in un insieme di scatole cinesi -il potere dell'Area X di clonare i membri delle missioni, queste spore che generano una luminosità che si appropria dei loro corpi, le mutazioni della materia all'interno di quest'inquietante zona dell'universo.
L'autore ha una grande capacità nel descrivere l'ambiente in cui i personaggi sono immersi, la natura, la vegetazione che li circondano. Crea un mondo suggestivo e ricco di misteri, generando così una grande curiosità nel lettore.
Un elemento che tuttavia mi è mancato è l'aspetto umano -tratto di certo voluto, dal momento che la biologa è una donna fredda, misurata, incapace di dimostrare i propri sentimenti e con uno scarso interesse nei confronti degli altri esseri umani. La protagonista è un personaggio davvero riuscito, ma nonostante ciò è stato per me difficile entrare in sintonia con lei e questo ha creato un distacco tra me ed il romanzo, che è ad oggi il motivo per cui non sono certa che procederò nella lettura dei due volumi successivi della trilogia.

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