venerdì 25 agosto 2017

Dovremmo essere tutti femministi

Da molto tempo desideravo scoprire quest'autrice nigeriana di cui molto si è parlato negli ultimi anni, ed ho pensato di approcciarmi al suo stile a partire da un volumetto estremamente breve, che consiste nella riscrittura di un intervento alla conferenza TED.

Titolo: Dovremmo essere tutti femministi
Autrice: Chimamanda Ngozi Adichie
Anno della prima edizione: 2014
Titolo originale: We Should All Be Feminist
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 44

Ci troviamo davanti ad un testo di non-fiction, nel quale si ripercorrono le tappe di un processo di presa di coscienza dei propri ideali femministi. Molti degli episodi citati hanno avuto luogo in Nigeria: circostanze in cui si presume che sia l'uomo colui al quale appartiene il denaro all'interno di una coppia, in cui le donne non possono entrare da sole in ristoranti o locali, o in alberghi senza che si presuma siano prostitute.

Altri esempi sono molto vicini anche alle circostanze più occidentali: donne alla guida di grandi aziende alle quali non si perdonano comportamenti che da parte di un uomo sarebbero ritenuti legittimi, bambine da cui si pretende un atteggiamento remissivo, a cui non si concedono gesti aggressivi, da cui ci si aspetta un'innata gentilezza verso il prossimo, ragazze alle quali si ricorda costantemente l'importanza di trovare un marito.


L'intervento alla conferenza TED di Chimamanda Ngozi Adichie, avvenuto nel 2012, ha avuto un importante eco nel mondo (è stato per esempio ripreso in una nota canzone di Beyoncé ed ha fatto da apripista alle dichiarazioni dell'attrice Emma Watson) ed ha permesso all'autrice di parlare del femminismo in termini diversi da ciò che spesso viene accusato di essere.
Chimamanda Ngozi Adichie infatti ripete più volte che essere femministe non significa affatto odiare gli uomini, bensì che gli uomini stessi dovrebbero essere femministi, liberarsi dagli stereotipi che li costringono a mostrarsi forti a tutti i costi, rendendoli così sempre più fragili. Ci ricorda inoltre, in un importante passaggio, il ruolo fondamentale dell'educazione: solo un'educazione femminista impartita alle nostre figlie, così come ai nostri figli, potrà cambiare i ruoli consolidati che ancora opprimono entrambi i generi.
Questa riflessione sull'educazione è stata portata avanti da una successiva opera dell'autrice, "Cara Ijeawele", che ho intenzione di leggere prossimamente, così come sono molto incuriosita anche dai suoi romanzi. 
[Aggiornamento: qui la recensione del primo romanzo dell'autrice, L'ibisco viola]

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