giovedì 15 marzo 2018

Blankets

Delle mie letture invernali ha fatto parte una splendida autobiografia illustrata, che racconta l'infanzia e l'adolescenza in Wisconsin del fumettista Craig Thompson. Opera famosissima, che avevo sfogliato diversi anni fa ma non avevo mai letto con la tranquillità e la contemplazione che richiede prima di questo mese.




Titolo: Blankets
Autore: Craig Thompson
Anno della prima edizione:
Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 600




LA STORIA

Craig Thompson è cresciuto in Wisconsin, in una famiglia dall'incrollabile credo religioso, appartenente alla corrente dei cristiani rinati. La loro fede ha influenzato profondamente l'educazione impartita ai figli: Craig racconta l'infanzia che ha condiviso con il fratello, scegliendo di omettere la propria sorella, ma siamo certi che le sia toccato lo stesso. Un'infanzia dunque all'ombra del timore di Dio, figura autoritaria e spaventosa, pronta ad essere delusa dal minimo errore dei bambini, dal minimo atto che possa richiamare una condotta meno che pura, al punto da condannare la stessa curiosità artistica del ragazzino quando osa rappresentare corpi femminili.
Con l'adolescenza il peso della religione su Craig non diminuisce, al punto di fargli prendere in considerazione una carriera ecclesiastica invece di assecondare il proprio talento nel disegno. Naturalmente però con l'adolescenza sorgono anche in Craig le prime pulsioni sessuali (nonostante la ferrea repressione che si impone per non assecondarle) e l'attrazione per l'altro sesso. Ad una colonia parrocchiale, nella quale si ritrovano giovani credenti da tutto il paese, Craig conosce Raina: la ragazza che sarà il suo amore giovanile, la prima che gli spezzerà il cuore. 



COSA NE PENSO

L'infanzia di Craig è stata un'infanzia fredda, segnata dagli inverni rigidi del Wisconsin, nella gelida stanzetta condivisa con il fratello dove le coperte non sembravano mai sufficienti, nella neve che li circondava con la sua magia e il suo silenzio. Nevica spesso su Blankets, nevica su Craig bambino e su Craig e Raina adolescenti, e la neve resterà anche per Craig una volta cresciuto un elemento da ricercare per sentirsi in pace con se stesso. La neve nelle tavole in bianche e nero dell'autore riesce a dare l'idea di sofficità e di quiete attraverso le pagine, al punto da avvolgere anche il lettore.
Oltre all'inverno, un altro degli elementi a cui ruota attorno Blankets è quello della fede: una certezza per i genitori di Craig, data per scontata da lui stesso negli anni giovanili, in una versione repressiva ed opprimente del Cristianesimo. Craig trova per anni rifugio delle sacre scritture alla ricerca di risposte, per poi allontanarsene una volta cresciuto, comprese le irrazionalità insite nella fede e le incongruenze con ciò che gli era stato ripetuto per tanto tempo. 


Ciò che resta però senza dubbio più impresso di questa graphic novel è la vicenda romantica che occupa una buona parte dell'opera: la storia d'amore con Raina. Il personaggio di Raina è immerso in una situazione familiare estremamente complessa (una sorella prigioniera di un matrimonio con un uomo oppressivo e prevaricatore, due fratelli adottivi, Ben e Laura, affetti da ritardo mentale dei quali deve prendersi cura, e a tutto ciò si aggiunge la separazione in atto tra i genitori) e trova comunque spazio per Craig nella sua vita, in un modo tenero e dolce come solo gli adolescenti sanno fare. Il titolo stesso dell'opera, "Blankets", si riferisce ad un accadimento tra i due: il regalo di Raina per Craig, una coperta patchwork realizzata da scampoli di tessuti accuratamente scelti dalla ragazza. Il soggiorno di Craig presso la famiglia di Raina è un momento di rara delicatezza, rappresentato attraverso immagini spesso vorticose che anticipano la magnificenza del tratto che ritroveremo in "Habibi", opera successiva di Thompson, a mio parere il suo capolavoro
Nel complesso la scelta dell'autore di raccontarsi attraverso le tavole in bianco e nero, talvolta a pagina intera, è assolutamente riuscita. I capitoli del suo romanzo grafico di formazione raccontano una storia estremamente personale senza mai risultare noiosi, e ci riportano agli anni dell'adolescenza in cui ci sembrava che la nostra esistenza dipendesse dalla risposta che giungeva dall'altra parte del telefono e quegli squilli in attesa di una risposta ci parevano interminabili... E tra una nevicata e l'altra ci ricordano anche il dolceamaro periodo in cui il cuore andava in frantumi in un attimo, per un'indecisione altrui, e diventa così non soltanto un'autobiografia, ma un racconto della storia di ognuno di noi

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