giovedì 9 settembre 2021

La zona morta

Il progetto di recuperare integralmente la produzione sconfinata di Stephen King prosegue, e con oggi termino gli anni '70! Negli anni '80 penso che farò qualche salto, perché non me la sento di leggere "Cujo" e la saga della Torre Nera non mi ispira per il momento...


Titolo: La zona morta
Autore: Stephen King
Anno della prima edizione: 1979
Titolo originale: The Dead Zone
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Traduttore: Andrea Terzi
Pagine: 460


Ultima pubblicazione di Stephen King nel corso degli anni '70, "La zona morta" racconta la storia di Johnny: da bambino sbatte la testa sul ghiaccio, ma poi dimentica questo episodio fino a diventare un giovane insegnante del college. Dopo una sera al Luna Park con la sua fidanzata ha un terribile incidente e rimane in coma per diversi anni; quando si risveglia Johnny ha una spiccata capacità percettiva che gli fa avere delle premonizioni raramente piacevoli, di cui gli sfugge sempre qualcosa, confinato nella "zona morta". Se Johnny è indubbiamente l’eroe del romanzo, in ogni storia che si rispetti c’è anche un antagonista: qui la parte del cattivo la fa Greg, un uomo spietato, abilissimo nella carriera politica, che vuole diventare presidente degli Stati Uniti.

"La zona morta" è un romanzo dove l’horror è assente e anche l’elemento soprannaturale è estremamente limitato. Del cervello conosciamo infatti assai poco e razionalmente è difficile escludere del tutto che le capacità di Johnny possano essere plausibili. Molta è l’empatia che proviamo per il protagonista, che sembra destinato al sacrificio per il prossimo pagina dopo pagina. "La zona morta" è infatti un romanzo sul bene e sul male, sul destino e sulla sua inevitabilità, sulle scelte da compiere nonostante il prezzo che potranno avere nelle nostre vite.

Oltre a suggerirvi la lettura di questo romanzo (in cui per chi come me è un appassionato dell'autore, c'è anche da cogliere un simpatico riferimento a Carrie!) voglio darvi altri due consigli.

Il primo è che se siete sensibili al tema delle malattie, in particolare di quelle cerebrali, questo titolo forse sarebbe da evitare; per tutti vale invece il suggerimento di evitare il film diretto da David Cronenberg nel 1983, che stravolge senza apparenti giustificazioni la storia del romanzo unendo due dei suoi personaggi e risultando veramente mediocre.

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