lunedì 11 ottobre 2021

Tutta un'altra musica in casa Buz

 Lucia Vastano è una giornalista che nel corso delle sue esperienze è stata inviata in diverse zone di guerra, tra cui l’Afghanistan dopo il 2001. Proprio qui ha incontrato una ragazzina che ha ispirato il personaggio di Rubina, protagonista di "Tutta un’altra musica in casa Buz".



Titolo: Tutta un'altra musica in casa Buz
Autrice: Lucia Vastano
Anno della prima edizione: 2005
Casa editrice: Salani
Pagine: 199


Non aspettatevi da questo romanzo per ragazzi pubblicato da Salani un testo per approfondire la vostra conoscenza dell’Afghanistan: ci troviamo più che altro davanti ad una storia di riscatto e di formazione, che vuole chiaramente trasmettere il messaggio di quanto le giovani donne possono essere forti e determinate se glielo si permette. 

Rubina ha la fortuna di nascere in una famiglia piuttosto benestante, seppure all’interno di un campo profughi del Pakistan, dal quale si allontaneranno a causa delle maldicenze dovute all’epilessia di sua sorella e alla nascita del più piccolo della famiglia, che soffre di idrocefalo. La medicina e le malattie del corpo si scontrano quindi con le credenze popolari di jinn e di esorcismi, così come l’attrazione verso l’Occidente, i jeans, le soap-opera indiane, i grandi schermi televisivi, le vasche da bagno, i poster che raffigurano le Torri Gemelle e naturalmente i siti Internet si scontrano con i burqa, i matrimoni combinati ed un contesto in cui le donne hanno ben poco spazio di manovra.

"Tutta un’altra musica in casa Buz" è sin dall’inizio un romanzo pieno di buoni sentimenti e di ottimismo, in cui anche nei momenti più delicati è chiaro dalla voce della protagonista che si troverà una via d’uscita. È una lettura piacevole: impossibile non affezionarsi allo sguardo disincantato di Rubino, anche se le sue riflessioni sono palesemente influenzate da un punto di vista occidentale e riflettono una consapevolezza sulla società e sulla politica che forse non si addice più di tanto ad una ragazzina di quell’età, tanto più se afghana. 

Attraverso la bocca di Rubina parla l’autrice del libro, e questo è un aspetto che non avrei notato se avessi letto questo romanzo all’età della protagonista: oggi però non posso fingere di non accorgermene. Proprio per questo credo che un pubblico molto giovane saprà apprezzare al meglio questa lettura e coglierne il messaggio che vuole trasmettere; lettori più adulti potranno comunque apprezzare questa favola dal sapore afgano che dipinge una ragazzina battagliera e che ci regala un lieto fine, che raramente è concesso nella realtà.

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