sabato 18 dicembre 2021

Dio non è timido

"Dio non è timido" è il più recente romanzo di Olga Grjasnowa, giovane autrice nata in Azerbaigian ma emigrata a Berlino con la famiglia quando era adolescente, parte di quella che si definisce "quota profughi ebrei". 


Titolo: Dio non è timido
Autrice: Olga Grjasnowa
Anno della prima edizione: 2017
Titolo originale: Gott ist nicht schuechtern
Casa editrice: Keller
Traduttore: Fabio Cremonesi
Pagine: 302


Qui sceglie di raccontare la guerra civile in Siria, paese d'origine di suo marito, sin dalle prime manifestazioni di piazza contro il regime di Assad che risalgono al 2011. La prospettiva che sceglie di adottare è quella di due giovani di famiglie benestanti, davanti ai quali sembrava si spalancassero tutte le opportunità: lui, Hammoudi, è infatti diventato medico a Parigi e rientra a Damasco soltanto per rinnovare il passaporto per poi scoprire che da lì non potrà ripartire, e finirà per trasformarsi nell’unico medico rimasto in zona a curare le vittime della rivoluzione. Lei, Amal, è invece una promettente attrice abituata alla bella vita fino allo scoppio della guerra. 

Si tratta di due protagonisti interessanti perché è facilissimo per un lettore occidentale immedesimarsi nelle loro vite prima del conflitto, che sono fatte di ristoranti, di serate con gli amici, di professioni che li appassionano e di finanze che permettono loro viaggi e acquisti. Così l’autrice ci fa vedere come la guerra sconvolge le vite di tutti, ma al tempo stesso permette soltanto a chi parte in vantaggio di cercare di allontanarsene.

"Dio non è timido" è quindi un romanzo sulla guerra e sulle migrazioni forzate, sul perdere tutto ciò che ci era noto per trovarci profughi, privi di documenti, di risorse e di una lingua per comunicare in un paese straniero. La scrittura dell’autrice è semplice e appassionante; scrive al tempo presente, per renderci ancora più partecipi dei giorni che si snodano davanti agli occhi dei protagonisti. Non ci risparmia scene inevitabilmente crude e per questo alcuni passaggi non sono adatti ai lettori più impressionabili, ma al tempo stesso sono necessarie proprio perché non si tratta di invenzioni -Grjasnowa ha anche trascorso tempo in Turchia, Libano e Grecia per documentarsi sul campo.

Ho trovato la scelta di scrivere un romanzo su una pagina di storia così recente e attuale piuttosto originale e temevo che non mi avrebbe del tutto convinta. Invece la casa editrice si rivela ancora una volta una conferma e questa è un’altra delle ottime lettura con cui ho iniziato il mio 2022.

Avete mai letto un titolo ambientato in Siria?

Nessun commento:

Posta un commento