mercoledì 29 dicembre 2021

La lettera scarlatta

Ultimo classico che ho terminato di leggere è "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne, nella mia edizione Mondadori con la copertina nera (quanto erano belle?). 


Titolo: La lettera scarlatta
Autore: Nathaniel Hawthorne
Anno della prima edizione: 1850
Titolo originale: The Scarlet Letter
Casa editrice: Feltrinelli
Traduttore: Enrico Terrinoni
Pagine: 291


Si tratta di un romanzo breve, scritto a metà del 1800 ma ambientato due secoli prima. Si può considerare un vero e proprio romanzo americano, specialmente per via del luogo dove si svolge: la neonata colonia del Massachusetts nella Nuova Inghilterra, dove i puritani governano con le loro rigidissime regole. 

Vittima di questa dottrina (perché di spiritualità non si può parlare) è la giovane Hester, che pur essendo una donna sposata concepisce un figlio con un altro uomo ed è per questo obbligata a portare la propria colpa sotto gli occhi di tutti sotto forma di una scarlatta lettera "A" cucita sugli abiti, che rappresenta il suo adulterio -insomma un vero e proprio marchio. 

Si percepisce chiaramente in questo romanzo il peso di una cultura puritana che ha lasciato il segno sul popolo americano, e anche il riflesso di un episodio autobiografico della vita dell’autore, di cui alcuni antenati furono obbligati proprio nel XVII secolo ad un’umiliazione simile a quella di Hester Prynn.

Autobiografico è anche il capitolo introduttivo denominato "La dogana", che ricorre poi allo stratagemma del manoscritto ritrovato per dare inizio alla vicenda di Hester -anche lei è ispirata ad una donna realmente accaduta di nome Ann Hutchinson, che i puritani ritenevano pericolosa.

Il marchio a forma di "A" è un elemento centrale del romanzo, che via via assume significati diversi da quello dell’adulterio per il quale è stato realizzato. Data la personalità compassionevole della sua portatrice infatti verrà ritenuta A di Angelo oppure A di Abile, per il suo straordinario talento nel ricamo e nel cucito: non sono quindi quelli puritani gli unici valori che vengono presi in considerazione quando si guarda Hester, che colpisce per l’autonomia con la quale è capace di portare avanti la propria vita nonostante la condizione di reietta a cui è costretta.

Estremamente interessante è anche il personaggio di Pearl, figlia del peccato e sin dall’inizio personaggio misterioso e suggestivo dalle caratteristiche quasi soprannaturali: numerose volte infatti viene paragonata ad un folletto, ad una creatura dei boschi. A lei però viene concessa una possibilità di realizzazione che sentiamo sin dall’inizio impossibile per la madre.

La colpa e il peccato sono gli argomenti centrali di questo romanzo: nonostante un lettore moderno non potrà provare altro che una profonda compassione per la sua protagonista (il cui marito peraltro è dato per disperso da tempo quando la donna rimane incinta e ricompare proprio quando sta venendo umiliata sul pubblico patibolo). È lui il personaggio di questa storia che è veramente un peccatore, poiché agisce di propria volontà per arrecare il male. La sua infatti è una vendetta fredda e subdola, caratteristiche richiamate anche dal falso nome sotto cui riappare, “Chillingworth”. Naturalmente va a discapito dell’uomo responsabile dell’adulterio, che non l’ha mai ammesso pubblicamente, anche perché ricopre il ruolo di pastore della comunità ed è per questo roso dal senso di colpa.

Quello di Hawthorne è un romanzo scritto in uno stile piuttosto complesso e pesante, che rende la lettura non proprio agevole nonostante la sua brevità. È una storia che appartiene di certo al passato, ma che non può non farci riflettere su quanto ancora oggi il giudizio di chi ci circonda sulla nostra condotta possa rendere degli emarginati a tutti gli effetti. 

"La lettera scarlatta" non è diventato uno dei miei classici preferiti, non mentirò, e il capitolo "La dogana" mi ha messa veramente in difficoltà. Tuttavia una volta superato l’ho trovata una storia capace di far riflettere e un interessante spaccato della letteratura americana che ancora non conoscevo!

Lo avete mai letto? Qual è l’ultimo classico che vi ha colpiti?

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