giovedì 21 aprile 2022

Il giorno della civetta

Leonardo Sciascia, giornalista, scrittore e anche politico italiano scrive nel 1960 il suo primo romanzo dal titolo "Il giorno della civetta": un romanzo che parla di mafia in un’epoca storica in cui lo Stato stesso non riconosceva della mafia nemmeno l’esistenza. È proprio per questo all’epoca l’autore sente di scriverlo con una libertà non piena, e che in un’appendice aggiunta nel 1972 dichiarò di aver voluto trasmettere un messaggio proprio allo Stato italiano: metterlo davanti al fatto compiuto e rendere dunque la mafia politicamente rilevante.


Titolo: Il giorno della civetta
Autore: Leonardo Sciascia
Anno della prima edizione: 1960
Casa editrice: Adelphi
Pagine: 138

Partiamo dal titolo: la civetta è un animale notoriamente notturno, che agisce dunque nel buio, quando nessuno la vede. Così la mafia aveva agito per lungo tempo, ma con l’accrescersi del suo potere divenne libera di operare alla luce del giorno: da qui "il giorno della civetta".

Il giallo che si dipana in queste pagine si ispira all'omicidio di un sindacalista avvenuto nel 1947 per mano di Cosa Nostra, ma naturalmente maschera i fatti sotto una narrazione romanzata cambiando nomi, riferimenti geografici e tutto ciò che potrebbe rimandare a personaggi realmente esistiti. Abbiamo dunque un omicidio: il presidente di una cooperativa edilizia viene ucciso in piazza mentre sta per prendere un autobus, e tuttavia nessuno sembra aver visto nulla, l'omertà la fa da padrone. Le indagini conducono il capitano Bellodi (archetipo dei magistrati che lotteranno poi apertamente contro la mafia) nella direzione di  noti mafiosi... ma dimostrarne la colpevolezza non sarà facile.

"Il giorno della civetta" è un romanzo amaro, che trasmette molto bene come la verità sia opinabile quando coinvolge personaggi potenti e capaci di manipolarla a loro piacimento. Si tratta di una storia breve e appassionante, molto scorrevole da cui traspare subito l’enorme talento di Sciascia nel costruire dialoghi efficacissimi e memorabili, e nel tratteggiare in poche parole la Sicilia che si ama e allo stesso tempo si condanna.

Questo per me è stato il primo incontro con l’autore, che credo non sarà affatto l’ultimo. Vi confesso che mi aspettavo una lettura impegnativa e in qualche modo difficile ed invece mi sono trovata davanti un romanzo che parla chiaro, in modo coraggioso, e lo fa attraverso una storia capace di appassionare il lettore come un giallo in piena regola!

Quali altri titoli dell’autore mi consigliate?

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