giovedì 29 dicembre 2022

Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey

Il mio primo incontro con un romanzo epistolare è stato un enorme successo, leggendo “Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey” di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows, pubblicato da Astoria. A causa di problemi di salute Shaffer non poté terminarlo in prima persona ma fu aiutata dalla nipote nella stesura dell’ultima parte del testo -ma il passaggio di consegne non si nota, il livello della scrittura rimane lo stesso.

Ed è una scrittura davvero degna di nota: capace di caratterizzare le voci narranti così bene che, senza un minimo di narrazione esterna alle lettere, ogni scena e ogni personaggio emergono vividi dalle pagine, e la nostra immaginazione non fatica affatto a visualizzarli. Ci sono stati anche brani teneri al punto da commuovermi (come la lettera di Eli quando riceve i pezzi di legno da Juliet).

Juliet è la protagonista: una scrittrice londinese che nel 1946 si reca a Guernsey, una delle isole del canale della Manica, per approfondirne la storia durante l’occupazione tedesca. Conosce così un gruppetto di bizzarri individui, a cui si affeziona istantaneamente, che le raccontano in particolare la storia di Elizabeth, deportata per aver nascosto un prigioniero e di cui non si è saputo più nulla.

Dai bombardamenti che le hanno devastato la città, Juliet torna alla vita a Guernsey, riscoprendo l’autenticità dei sentimenti e delle giornate. La sua voce è sagace, ironica, divertente, e dal primo momento l’ho sentita come un’amica.

[si libera anche del suo corteggiatore ricco e prepotente, scrive un libro sostenuta dal suo editore Sidney e la di lui sorella Susan, e soprattutto si innamora di Dawnsey, timido allevatore di maiali che nasconde nel suo silenzio un universo. Scoperta la morte di Elizabeth a Ravensbruck, sempre per un atto di coraggio in difesa di una prigioniera più debole, né adotterà la figlia Kit, orfana anche del padre, un soldato tedesco di buon cuore che perse la vita nel conflitto.]

Questo romanzo è una di quelle storie che fanno bene: una storia di vicinato e di relazioni, ricchissima di citazioni letterarie, ci ricorda il potere salvifico delle storie nei momenti più bui, ma soprattutto l’importanza dell’amicizia, ed è capace di far sorridere di cuore.

Preparatevi: lo consiglierò in lungo e in largo!

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