domenica 10 dicembre 2023

Sotto la falce

Dieci anni dopo la pubblicazione negli Stati Uniti, NN editore porta in Italia "Sotto la falce" di Jesmyn Ward, memoir dell'autrice della trilogia di Bois Sauvage che come sapete ho amato molto.

Poche letture dell'ultimo periodo sono state per me così dolorose: a chi versa fiumi di lacrime per l'inventiva di Hanya Yanagihara in "Una vita come tante" consiglierei di leggere le oltre duecento pagine di realtà che scrive Ward, alternando capitoli dedicati ad amici precocemente morti e alla storia della propria famiglia, fino ad un'appendice risalente al 2020 quando alla lista si aggiunse anche la perdita del marito, a causa del Coronavirus.

Jesmyn Ward scrive una storia personale, ma la rende universale: è la storia della popolazione afroamericana del Mississippi, della disgregazione delle famiglie che risale alla tratta degli schiavi, della discriminazione sistemica che rende i neri cittadini di serie B, vittime della violenza istituzionale, delle autorità e della giustizia che non li difende. 

Joshua, il capitolo dedicato alla perdita del quale è quasi in chiusura del testo, diventa il fratello di ognuno dei lettori: quello che a scuola non è stato compreso e l'ha abbandonata prematuramente, che per arrotondare le entrate di lavori precari e sottopagati si è avvicinato allo spaccio di crack, ma anche quello che viaggiava in auto, di notte, con la propria sorella maggiore, facendola sentire importante. 

"Sotto la falce" è un racconto durissimo di possibilità negate, di donne che tengono in piedi una famiglia da sole spezzandosi la schiena con lavori di fatica, dell'istruzione come unica opportunità per aspirare al meglio (ma difficile da guadagnarsi al di fuori delle scuole pubbliche dove i ragazzi neri siedono in fondo, accusati di ogni disordine). 

Jesmyn Ward dà voce alla sua comunità e lo fa con coraggio, con pagine intrise di dolore e di realtà, che mettono in lettore davanti a verità scomode che avrebbe di certo preferito evitare -ed è giusto che non ci sia permesso. Avevo amato i suoi romanzi (non vedo l'ora di leggere l'ultimo), qui i primi due ogni tanto fanno capolino, ma aggiungere questo tassello è stato determinante per una più profonda comprensione delle opere dell'autrice, profondamente ancorate alle sue origini.

Quali sono i vostri NN preferiti?

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