giovedì 14 dicembre 2023

La prosivendola

Terzo volume della serie dei Malaussène, "La prosivendola" di Daniel Pennac, pubblicato da Feltrinelli editore, è quello che per il momento ho preferito. 

Pennac si conferma con questa storia un magnifico narratore, capace di intersecare il giallo, l’avventura, scene che fanno sorridere e altre che invece ci procurano sincera commozione. Al centro come sempre i nostri eroi a partire, da Benjamin che però sta cambiando mestiere: stanco di fare il capro espiatorio si lascia sedurre dall’ipotesi di impersonare uno scrittore i cui romanzi vendono molto, ma la cui identità è a tutti sconosciuta. 

Questo non avviene inevitabilmente senza conseguenze, anzi Benjamin arriva a rischiare seriamente la vita e infatti trascorrere il novanta per centro di questo romanzo in ospedale, in coma, collegato ad un respiratore. Nel frattempo la sorella Clara, la sua preferita, che era sul punto di sposarsi con un più che maturo direttore del carcere rimane vedova il giorno stesso delle nozze e per di più incinta di un bambino con la nascita del quale si chiuderà questo romanzo, così come era successo con l’arrivo di Verdun al termine de "Il paradiso degli orchi" -qui il nuovo arrivato si chiamerà niente di meno che È Un Angelo! 

Nel frattempo, mentre Benjamin è stato quasi assassinato, il direttore del carcere del tutto, anche la casa editrice viene presa di mira e Pennac come proprio in un romanzo giallo svelerà un indizio alla volta la verità che si cela dietro ad un evidente vendetta [l’autore infatti di cui Benjamin aveva preso il posto non era l’uomo che lui credeva, e che rimane a sua volta vittima della vendetta, bensì un ospite del carcere colpevole anche dell’omicidio del direttore, le cui opere erano state sottratte dalla sua cella e pubblicate a sua insaputa, portandolo a commettere nuovi omicidi come già gli era capitato in passato quando era stato ingannato dai fratelli divenuti amanti della moglie]. 

Il caso è più complesso dei precedenti, e anche più avvincente, anche perché ruota attorno al mondo dei libri e della lettura che è un argomento di cui leggo sempre volentieri. 

Seppure ci si prende di certo delle libertà nel campo medico, garantendo al nostro eroe la sopravvivenza che gli permetterà di essere protagonista dei successivi romanzi, è un gran sollievo sapere che le avventure di questa colorita famiglia non si fermeranno qui, perché è impossibile non affezionarsi a Thérèse che prevede il futuro e comunica con il mondo dei morti (anche qui, con nostro grande sollievo, perché purtroppo al termine di questa storia verremo privati dell'ispettore Van Thian), a Clara e alle sue fotografie che interpretano nel mondo, alla rabbia di Jéremy, agli incubi del Piccolo, al coraggio di Julie e alle crisi epilettiche premonitrici del cane Julius. 

Ho trovato questo romanzo veramente delizioso, si legge per il piacere di godersi una storia senza morale alcuna, capace di suscitare nel lettore sentimenti autentici e di farlo immergere in una Parigi vibrante, nel quartiere di Belleville sempre più multiculturale. Sono sempre più contenta di aver deciso di riprendere in mano queste storie perché oggi le sto apprezzando ancora di più di quando le avevo scoperte da adolescente e non vedo l’ora di dedicarmi alla prossima! 

Qual è il volume che preferite di questa serie?

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