giovedì 25 settembre 2025

150 acri

Il catalogo Atlantide riserva sempre belle sorprese: i titoli pubblicati sono pochi, scelti accuratamente, lontani dall’essere prevedibili o simili ad altri. Vale anche per “150 acri” di Melinda Moustakis, un romanzo ambientato in Alaska che segue i protagonisti, Lawrence e Marie, dal 1956 al 1959.

I due sono giovanissimi quando si incontrano e decidono immediatamente di sposarsi: lui è un reduce della guerra di Corea e ha come obiettivo un insediamento in cui diventare proprietario di un terreno e dare inizio a una famiglia numerosa; lei è una ragazza coraggiosa e indipendente, che vuole sfuggire alle scarse prospettive che le offrirebbe la famiglia d’origine.

“150 acri”, gli stessi di cui Lawrence vuole rivendicare la proprietà in Alaska, è un romanzo malinconico ed intenso, fatto di silenzi e di difficoltà nella comunicazione, in cui i protagonisti imparano a conoscersi, a legarsi l’uno all’altra nelle difficoltà, che siano la perdita di un figlio o una nuova nascita, che mette a dura prova con i suoi pianti.

È un libro pieno di natura e di lavoro, di mani che abbattono tronchi e costruiscono ripari, di familiari che tengono in piedi la coppia quando sta per crollare (che siano il padre di lui, molto più bravo con le parole, o la sorella di lei, suo unico punto di riferimento).

In questo romanzo verrete trasportati in un passato in cui l’Alaska diveniva il quarantanovesimo Stato degli USA, in cui due ragazzi con tutte le possibilità davanti compiono una scelta difficile ma stimolante e si impegnano per conquistarsi un futuro. È impossibile non voler bene a Lawrence e Marie, e si chiude questa lettura con un senso di pace e di speranza, quella che arriva dopo le avversità.

Qual è il vostro titolo preferito di questa casa editrice?

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