Ho scoperto Bunker Diary grazie a diverse recensioni entusiaste, che mi avevano molto incuriosita: lo descrivevano come un romanzo appassionante, impossibile da chiudere fino all’ultima pagina, indimenticabile. Per quanto mi riguarda, mi dispiace dire che sarà invece la prima stroncatura del 2018…
Autore: Kevin Brooks
Anno della prima edizione: 2013
Titolo originale: The Bunker Diary
Casa editrice: Piemme
Pagine: 277
Il protagonista e narratore in prima persona di Bunker Diary è Linus, un adolescente che, come si intuisce dal titolo, racconta la sua storia sotto forma di diario. Non si tratta però di un comune diario segreto, ma delle memorie della sua prigionia: infatti un giorno, senza apparente motivo, Linus viene rapito da uno sconosciuto che lo confina in un bunker sotterraneo dove vi sono sei stanze identiche. Oltre a quella a cui Linus si adatta suo malgrado, le altre cinque stanze verranno occupate nel corso di alcuni giorni da altre vittime di rapimento da parte dello stesso criminale: una bambina di appena nove anni, un tossicodipendente, un anziano fisico gravemente malato, una donna ed un uomo in carriera. I giorni nel bunker scorrono pressoché immutati, tra tentativi di fuga falliti e conseguenti punizioni; Linus annota gli avvenimenti e le sue riflessioni in un taccuino trovato nella stanza dove dorme.
Il ritmo della narrazione è senza dubbio incalzante, specialmente perché si desidera scoprire cosa succederà agli ospiti del bunker, quali altre atrocità si inventerà il sequestratore, cosa ne sarà di loro. Verso la metà del romanzo, da parte del rapitore arriva una comunicazione: “quello che ucciderà un altro, sarà libero”.
Questo momento mi ha ricordato moltissimo una puntata della serie TV Criminal Minds, “North Mammon”, che è stato trasmesso per la prima volta nel 2006: non mi sentirei di escludere che Kevin Brooks ne possa essere stato influenzato.
Tuttavia è da questo momento in poi che la potenzialità che avevo intravisto nelle pagine precedenti è andata sprecata. Le domande che il lettore si pone per tutto il romanzo (perché i sei personaggi si trovano nel bunker? Chi è l’uomo misterioso che li ha rapiti e qual è il suo movente?) restano completamente senza risposta, fino ad un epilogo oltremodo tragico ed irrisolto, che lascia colmi di interrogativi e di insoddisfazione.
Per farla breve, le aspettative che mi ero creata sia leggendone diverse recensioni, sia leggendo la prima parte del romanzo (che mi è piaciuta molto) sono state molto deluse dalla conclusione: quando ho terminato l’ultima pagina, ho sperato di essere in possesso di una copia difettosa!
Attenzione! Al di sotto di questa immagine sono presenti spoiler!
Dall'episodio "North Mammon" della serie TV Criminal Minds |
Questo momento mi ha ricordato moltissimo una puntata della serie TV Criminal Minds, “North Mammon”, che è stato trasmesso per la prima volta nel 2006: non mi sentirei di escludere che Kevin Brooks ne possa essere stato influenzato.
Tuttavia è da questo momento in poi che la potenzialità che avevo intravisto nelle pagine precedenti è andata sprecata. Le domande che il lettore si pone per tutto il romanzo (perché i sei personaggi si trovano nel bunker? Chi è l’uomo misterioso che li ha rapiti e qual è il suo movente?) restano completamente senza risposta, fino ad un epilogo oltremodo tragico ed irrisolto, che lascia colmi di interrogativi e di insoddisfazione.
Per farla breve, le aspettative che mi ero creata sia leggendone diverse recensioni, sia leggendo la prima parte del romanzo (che mi è piaciuta molto) sono state molto deluse dalla conclusione: quando ho terminato l’ultima pagina, ho sperato di essere in possesso di una copia difettosa!
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