I loro padri sono stati gerarchi nazisti, accusati di crimini contro l'umanità, colpevoli di aver partecipato allo sterminio di milioni di ebrei e non solo. Quando i loro padri indossavano l'uniforme delle SS, quando sedevano accanto ad Hitler nel corso di cene e banchetti, quando impartivano o eseguivano l'ordine di uccidere degli innocenti, i protagonisti di queste biografie erano soltanto bambini. La maggior parte di loro è crescita sull'Obersalzberg, località montana vicina alla frontiera austriaca, lontana dai bombardamenti e dalle privazioni subite dal resto della popolazione tedesca; l'unica eccezione sono i piccoli Höss, figli del comandante ad Auschwitz, che nella località polacca trascorrono un'infanzia serena e gioiosa a pochi passi dal terribile campo di sterminio, ed i piccoli Frank, cresciuti a Cracovia e testimoni del ghetto ebraico.
Titolo: I figli dei nazisti
Autrice: Tania Crasnianski
Anno della prima edizione: 2016
Titolo originale: Enfants de nazis
Casa editrice: Bompiani
Pagine: 280
Titolo: I figli dei nazisti
Autrice: Tania Crasnianski
Anno della prima edizione: 2016
Titolo originale: Enfants de nazis
Casa editrice: Bompiani
Pagine: 280
Heinrich Himmler fu per anni il braccio destro di Hitler; si suicidò prima di venire processato a Norimberga. Ebbe un'unica figlia legittima, Gudrun: ancora viva, ha seguito le orme del padre senza mai rinnegarne la memoria, ed anzi sostiene attivamente l'NDP. Prima di Himmler, era stato Rudolph Hess il delfino del Fuehrer, fino ad un misterioso volo aereo in cui sembrò cercare di ottenere una pace separata con gli Alleati; fu condannato all'ergastolo e morì a 93 anni, dopo una lunghissima prigionia. A questo padre carcerato il suo unico figlio, Wolf Rüdiger Hess ha dedicato l'esistenza, nel tentativo di riabilitarne la figura e considerandolo un martire, non un colpevole. Un'altra figlia unica, amatissima quanto lo furono Gudrun e Wolf bambini, è stata Edda Göring: comandante dell'aviazione, anche Hermann Göring si suicidò prima dell'esecuzione a Norimberga. Edda, sua unica bambina, aveva allora meno di dieci anni; era stata "la sua bambolina", adorata e viziata, del tutto inconsapevole delle circostanze della guerra. In lei è sempre rimasta viva la memoria di quel padre amatissimo che non ha mai rinnegato.
Gudrun Himmler con il padre |
L'unico in questo romanzo ad esprimere vero e proprio orrore nei confronti del proprio padre è Niklas Frank, il minore dei figli dell'uomo che governò la Polonia dopo l'invasione nazista e fece dello sterminio degli ebrei rinchiusi nei ghetti la propria missione. Niklas Frank ha voluto conoscere ogni dettaglio delle mostruosità compiute dalla sua famiglia, ricorda con disprezzo la propria madre nell'atto di acquistare per pochi spiccioli i beni degli ebrei nel ghetto di Cracovia, è pienamente d'accordo con la sentenza che ha condannato a morte Hans Frank.
Niklas Frank con i genitori |
Questo saggio mi ha ricordato molto il memoir autobiografico di Helga Schneider, "Lasciami andare madre", di cui vi parlerò presto più approfonditamente: l'autrice è infatti figlia di una delle sorveglianti di Auschwitz-Birkenau ed ha scritto quest'opera per descrivere il suo ultimo incontro con la propria genitrice, nel corso del quale non ha certo evitato gli argomenti più delicati.
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