giovedì 1 marzo 2018

Kant e il vestitino rosso

Lamia Berrada-Berca, l'autrice, è figlia di una donna francese ed un uomo marocchino, è nata in Francia ma attualmente risiede in Marocco. Si suppone quindi che conosca bene la realtà delle comunità immigrate in Francia, a cui appartiene la protagonista di questo romanzo, Aminata.


Titolo: Kant e il vestitino rosso
Autrice: Lamia Berrada-Berca
Anno della prima edizione: 2011
Titolo originale: Kant et la petite robe rouge
Traduttrice: Silvia Manfredo
Casa editrice: Edizioni E/O
Pagine: 160



Analfabeta ed orfana, Aminata è giunta a Parigi al seguito del marito, a cui ha dato finora solo una figlia femmina. La realtà della donna è assai deprimente e singolare, molto diversa da quella della maggioranza degli immigrati (presumibilmente nordafricani) presenti nelle città d'Europa: indossa infatti il burqa e della città dove vive conosce in pratica solo i luoghi in cui acquista il cibo e la scuola che frequenta la figlia. Suo marito si aspetta da lei il cibo in tavola, la casa pulita, un corpo con cui soddisfare il proprio desiderio; Aminata non si fa domande, accetta in modo passivo la propria condizione, guarda il mondo da dietro la griglia della sua veste.
Questo accade per anni, finché un giorno nella vetrina di un negozio Aminata vede un abito rosso per il quale prova un desiderio immediato e fortissimo.
Pochi giorni dopo poi, sullo zerbino di un vicino di casa, Aminata trova un libro che parla di Kant, della sua filosofia e delle idee illuministe. Naturalmente Aminata non può leggerlo, ma sua figlia ci prova per lei; bastano quelle poche frasi incomprensibili per entrambe (insieme al pensiero del vestito rosso e la volontà di acquistarlo) a sconvolgere la vita di Aminata e far nascere in lei il bisogno di cambiare la propria esistenza.

Quello di Lamia Berrada-Berca è un racconto che parla di emancipazione e libertà. La condizione di Aminata appare un po' estrema (il burqa, l'analfabetismo, il marito che ritiene i film un insieme di immagini sataniche...) ma offre comunque parecchi spunti di riflessione: un abito, un libro, elementi per me e per molte di noi così scontati, possono essere la miccia per una vera ed auspicabile esplosione.
Un valore aggiunto al racconto è costituito dall'appendice: testi dello stesso Kant, di Voltaire, Montesquieu, George Sand ed altri autori ed autrici sulla tolleranza, il pluralismo religioso e l'emancipazione femminile.

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