lunedì 16 settembre 2019

La figlia del dottor Baudoin

La letteratura per ragazzi è un campo nel quale non mi addentro spesso, ma qualche eccezione è necessaria: ad esempio quando si tratta di un romanzo dell'autrice francese Marie-Aude Murail, famosa per il tatto con il quale riesce ad affrontare argomenti importanti -come la disabilità, le famiglie atipiche, l'omosessualità. 



Titolo: La figlia del dottor Baudoin
Autrice: Marie-Aude Murail
Anno della prima edizione: 2006
Titolo originale:La fille du docteur Baudoin
Casa editrice: Camelozampa
Traduttrice: Sara Saorin
Pagine: 207



LA STORIA

Violaine ha diciassette anni e frequenta l'ultimo anno di liceo scientifico a Parigi. Suo padre è un medico, non troppo dedito alla propria professione e molto interessato al denaro; condivide lo studio con un medico più giovane e appassionato, il dottor Chasseloup, amante dei gatti e che sana le ferite dell'anima prima di quelle del corpo.
Violaine è giovane, attraente e un po' insicura; dopo un rapporto con Dominique, al quale ha ceduto per togliersi di dosso l'etichetta di "repressa", scopre di essere incinta e l'unica possibilità per quel bambino non voluto le sembra essere un'interruzione di gravidanza.
Ok, la signora Rambuteau era una donna orribile e il dottor Baudoin era un cinico. OK. Ma il suo gatto aveva sette vite. E anche lui. Quella sera, prima di andare a dormire, il dottor Chasseloup considerò che la figlia del dottor Baudoin aveva un nome. Si chiamava Violaine, che era un nome delizioso.
COSA NE PENSO

Il tema dell'aborto è spinoso, quando poi lo si aggiunge a quello delle gravidanze precoci appare evidente che l'autrice cammini su un tappeto di uova nel proporre al pubblico questo romanzo. Proprio per questo, pur avendo già apprezzato la delicatezza di Marie-Aude Murail in "Oh, boy!" e in "Mio fratello Simple", sono rimasta sorpresa dal modo senza peli sulla lingua in cui ci viene narrata l'esperienza della giovane protagonista.
Non c'è un briciolo di retorica nell'affrontare l'argomento dell'interruzione volontaria di gravidanza, le cui tappe ci vengono illustrate una dopo l'altra, senza trascurare le paure di Violaine ma senza criminalizzare il suo gesto, pur sottolineando l'importanza della contraccezione.
"Nel corso della vita, a tutte le ragazze capita un giorno di innamorarsi, quasi tutte si mettono in coppia o si sposano, la maggior parte di loro ha dei bambini e una donna su due fa una IVG. Ecco, è qualcosa che capita a una donna su due".
Con un linguaggio semplice e diretto Marie-Aude Murail parla agli adolescenti senza l'intento di terrorizzarli o fare loro la morale; affronta i fatti della vita, gli incidenti di percorso come qualcosa che può capitare senza che questo debba pregiudicare il futuro. Non è infatti soltanto l'aborto di Violaine l'argomento di questo libro, dove trovano spazio anche l'amore, la solidarietà tra fratelli, l'amicizia, ma soprattutto le seconde occasioni nelle quali si cela la felicità. 
"Ho cercato Dominique in mezzo alla folla" proseguì Paul-Louis, la cui voce si rafforzava a mano a mano che riviveva la scena. "Gli ho detto: -Mia sorella non è un argomento di conversazione- e gli ho tirato un pugno sul muso. Ma poi mi sono sbilanciato e sono caduto all'indietro su una sedia". Non era pentito di nulla. Anzi, con la stessa gioiosa ferocia di suo padre, aggiunse: "Gli ho fatto sputare sangue. Ma per davvero". "Perfetto" disse Jean con lo stesso tono.
Marie-Aude Murail è un'autrice coraggiosa e che non ha paura di fare ciò che tutti i libri per ragazzi (e non solo) dovrebbero fare: affrontare la realtà in tutte le sue sfaccettature senza dare giudizi morali e senza fornire facili risposte, lasciando che siano i lettori a trovare quelle giuste per sé. Se siete alla ricerca di un libro da proporre dai quindici anni in su, questo potrebbe essere un'ottima scelta!

Nessun commento:

Posta un commento