giovedì 16 settembre 2021

Mille splendidi soli

La prima volta che ho letto "Mille splendidi soli" ero adolescente ed ero attratta dalle storie che parlassero dell’attualità e di paesi lontani dal mio. Ne conservavo un ricordo molto positivo, e oggi che l’Afghanistan è tornato ad essere al centro dell’attenzione ho deciso di rileggerlo. Mi sono accorta così che a quindici anni ero una lettrice davvero difficile da commuovere, a differenza di adesso…


Titolo: Mille splendidi soli
Autore: Khaled Hosseini
Anno della prima edizione: 2007
Titolo originale: A Thousand Splendid Suns
Casa editrice: Piemme
Traduttrice: Isabella Vaj
Pagine: 432


Hosseini in "Mille splendidi soli" racconta le vite di due donne: Mariam e Layla. Le due si incontrano prima come vicine, quando Mariam è una giovane sposa già segnata dalla sua infanzia di figlia illegittima, dal suicidio della madre e da un matrimonio precoce, mentre Layla è solo una bambina, figlia di una famiglia dalla mentalità piuttosto aperta. La guerra però porterà le tue donne a ritrovarsi sotto lo stesso tetto in una veste che le renderà prima rivali e poi complici. 
Mariam e Layla sono due opposti: la prima rassegnata, stanca, provata dalla vita, ma ancora capace di aprire il proprio cuore all'amore e al sacrificio. La seconda invece è tenace, per nulla intenzionata ad sottomettersi nonostante tutto ciò che è costretta a sopportare, e la combinazione delle loro due solitudini darà alla luce un legame indissolubile.

"Mille splendidi soli" è un romanzo estremamente drammatico: vi trovano spazio la violenza sulle donne, la poligamia, le mutilazioni da mine antiuomo, le bombe che distruggono le case e sterminano famiglie intere. Vi trova spazio il sacrificio di chi dalla vita non ha avuto niente, ma è pronto a rinunciare anche a quel poco per dare a qualcun altro la speranza: impossibile non soffrire per il personaggio di Mariam, e questa volta che ho letto il romanzo da adulta ho versato calde lacrime sui capitoli a lei dedicati. 

Lo stile dell’autore è semplice e scorrevole; è una lettura che trascina e che racconta la storia dell’Afghanistan dall’occupazione sovietica agli anni 2000 in maniera chiara e comprensibile. Khaled Hosseini ha trascorso parte della propria infanzia in Afghanistan, ma essendo figlio di un diplomatico si è spesso trasferito e nel 1980 la sua famiglia ha ottenuto l'asilo politico negli Stati Uniti; forse a questo è dovuta l'opinione piuttosto positiva sull'occupazione americana dell'Afghanistan che trapela verso la fine del romanzo, e che ho colto con una certa sorpresa. 

Non so se questo si possa ritenere un buon romanzo per informarsi sulla situazione afghana: di certo un’infarinatura storica c’è, e io ho imparato più di quanto non sapessi prima, tuttavia credo di dover fare molta altra strada nella letteratura di questo paese. Vi consiglio questo titolo soprattutto in quanto romanzo appassionante e commovente, la storia di due donne che davvero vi rimarranno nel cuore.

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