mercoledì 15 settembre 2021

Un dolce odore di morte

Acquistato all’usato ormai quasi due anni fa, "Un dolce odore di morte" era rimasto ad aspettare nella mia libreria fino a questo momento.


Titolo: Un dolce odore di morte
Autore: Guillermo Arriaga
Anno della prima edizione: 1994
Titolo originale: Un dulce olor a muerte
Casa editrice: Fazi
Traduttore: Stefano Tummolini
Pagine: 184


L'autore Guillermo Arriaga è più famoso come sceneggiatore di film quali "21 grammi" e "Amores perros": la sua esperienza nel mondo del cinema è evidente in questo romanzo nella capacità dell’autore di descrivere ogni scena in modo da renderla perfettamente visualizzabile al lettore. 

Questa è la storia di un omicidio: una giovanissima ragazza di nome Adele viene trovata morta, assassinata, in una pozza di sangue. Da quel momento si innescano una serie di meccanismi che non tengono minimamente in considerazione la verità: il giovane negoziante che la trova viene creduto il suo fidanzato e per questo incaricato di un inevitabile vendetta che non dovrebbe in alcun modo competergli. Le voci di questo paesino messicano al limite del deserto fanno il resto, e così durante la lettura non facciamo altro che attendere l’inevitabile. 

Lettori più esperti di letteratura sudamericana lo hanno paragonato a "Cronaca di una morte annunciata" di Garcia Marquez: personalmente non ho letto nulla dell’autore colombiano e non so dirvi quindi se questo parallelismo sia motivato, ma a giudicare dal titolo mi sembra azzeccato. 

Non me la sento di definire "Un dolce odore di morte" un vero thriller, perché non è la suspense o l’indagine il centro della narrazione; lo sono piuttosto le voci di corridoio che innescano un concatenarsi di eventi ai quali nessuno è in grado di sottrarsi. Il delitto quindi non è così centrale e anche coloro che potrebbero in qualche modo impegnarsi per risolverlo non sembrano affatto motivati a farlo. 

"Un dolce odore di morte" è un romanzo di atmosfera, dove ci sentiamo immersi nell’afa nella vita rurale di una comunità, dove i codici morali impongono azioni lontane dalla legalità, ma che nessuno si sogna di mettere in discussione. Nel complesso è un romanzo che non mi è dispiaciuto e che ho letto in maniera spedita e interessata; tuttavia abituata a narrazioni crime più tradizionali devo dire che mi è rimasta una certa curiosità nei confronti del delitto e del suo colpevole. Forse questo non è esattamente il genere di romanzo nelle mie corde, ma se apprezzate questo autore messicano nel suo lavoro di sceneggiatore vi consiglio di dargli una possibilità anche nelle vesti di romanziere!

Nessun commento:

Posta un commento