mercoledì 13 aprile 2022

Kolja

Ho acquistato "Kolja" di Giulia Corsalini qualche tempo fa, aspettandomi una storia che parlasse sostanzialmente di famiglia e di adozione o affidamento. In realtà, purtroppo, in questa seconda opera dell’autrice pubblicata da Nottetempo ho trovato qualcosa di diverso.


Titolo: Kolja. Una storia familiare
Autrice: Giulia Corsalini
Anno della prima edizione: 2020
Casa editrice: Nottetempo
Pagine: 264

La storia ruota principalmente attorno al protagonista e narratore Marcello, un uomo di mezza età che sembra avere diversi rimpianti per gli anni trascorsi e per il suo matrimonio che è terminato da non molto con una separazione. 
Sin dall’inizio è chiaro che l’uomo per l’ex moglie Natalia provi ancora dei sentimenti e che se fosse per lui tornerebbe volentieri indietro al tempo che hanno condiviso. L’occasione di riavvicinarsi si presenta quando la donna all’improvviso prende la decisione di accogliere per l’estate nei fine settimana tre fratelli  provenienti dall’Ucraina, per quelle che vengono definite "vacanze di risanamento".
Nella vita di Marcello entrano così Natasha, Kolja e Katia, e l’uomo si affeziona immediatamente in particolare ai due ragazzi maggiori. 

Passano gli anni e in Ucraina scoppia il conflitto che possiamo immaginarci essere quello del 2014, nonostante non ci vengano dati precisi riferimenti temporali. Così in Marcello si risveglia il desiderio di accogliere i tre fratelli e allontanarli dagli scenari di guerra dove potrebbero trovarsi. Del maschietto Kolja tuttavia sembrano essersi perse le tracce...

Nonostante tutti gli elementi che ho appena elencato facciano pensare al racconto di un legame intenso e sorprendente tra i bambini e i genitori affidatari, in verità ai tre fratelli viene lasciato purtroppo davvero poco spazio. In prima linea ci sono i sentimenti di Marcello, i suoi tormenti interiori, le sue riflessioni sull’ex moglie, sui genitori, sul tempo che passa e sul suo lavoro di ricercatore in lettere classiche. Certo, i suoi pensieri spesso sono rivolti ai ragazzini, ma non posso dire che siano loro i veri protagonisti di questa storia e purtroppo anche alla relazione che si sviluppa tra i tre, Marcello e Natalia viene lasciato davvero poco spazio. 

Lo stile dell’autrice è piuttosto ricercato e complesso, e a mio parere ha il pregio di rendere il protagonista e narratore molto credibile e ben costruito; non per questo però risulta immediato provare per lui empatia o interesse. Marcello è infatti un personaggio che mi ha lasciata piuttosto fredda e anche questo ha contribuito nel farmi apprezzare soltanto in parte questa lettura. 
Se siete dunque alla ricerca di un libro che affronti con un’ottima introspezione i dubbi le insicurezze e il desiderio tardivo di paternità di un uomo ormai adulto, questa lettura potrebbe fare al caso vostro. Se però vi aspettate o desiderate leggere un romanzo  sull’affidamento di minori questa lettura potrebbe lasciarvi piuttosto insoddisfatti, come è successo a me. 

Avete mai letto un romanzo che raccontasse l’adozione?

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