giovedì 9 febbraio 2023

Le regole della casa del sidro

"Le regole della casa del sidro" di John Irving è stato scritto negli anni '80, ma si svolge in un arco di tempo che inizia dopo la prima guerra mondiale e supera gli anni '60. È un affresco di storie ambientate nel Maine, che iniziano all'orfanotrofio di Saint Cloud dove nasce Homer, il protagonista di questa storia.


Titolo: Le regole della casa del sidro
Autore: John Irving
Anno della prima edizione: 1985
Titolo originale: The Cider House Rules
Casa editrice: Bompiani
Traduttore: Pier Francesco Paolini
Pagine: 688


Homer è amatissimo dal dottor Larch, che dirige l’orfanotrofio e vi lavora, dando la possibilità alle donne di scegliere se tra "un orfano oppure un aborto", indipendentemente da ciò che la legge consentirebbe. Non si fa adottare Homer, e quando arriva vicino ad avere una famiglia per sé è a Saint Cloud che ritorna, perché è a Saint Cloud che è di casa.

Divenuto un giovane uomo, la sua strada incrocia quella di Wally e di Candy, due giovani venuti a Saint Cloud proprio in cerca di un’interruzione di gravidanza, a cui si affezionerà immediatamente e che seguirà nella tenuta dei genitori di lui, dove farà il proprio mestiere della raccolta delle mele e la lavorazione del sidro. 

Gran parte di questa storia dunque si svolge alla casa del sidro, ed intreccia la vita di Homer con quella dei braccianti stagionali ma soprattutto con quella di Candy, di cui è innamorato, e di Wally, che nella seconda guerra mondiale si arruolerà come pilota risultando però disperso a seguito di un bombardamento. 

È qui che Candy e Homer si avvicinano, al punto di concepire Angel, e la gravidanza di lei riporterà Homer proprio Saint Cloud, l’unico luogo dove quel bambino può nascere in pace ed essere accolto come una fonte di gioia. 

Homer diventa adulto in questa storia, mentre il dottor Larch invecchia  e ci affezioniamo all’uno e all’altro sin dalla prima pagina, aspettando di capire come le loro strade si incontreranno in un modo o nell’altro. 

Quello di John Irving è un romanzo di formazione in piena regola, e il suo protagonista da bambino dai poderosi pianti diventa un uomo alla soglia della terza età, che raccoglie l’eredità di colui che lo amato come un padre e ha cercato di proteggerlo per tutta la sua lunga vita, sapendo che avrebbe fatto alla fine la scelta giusta. 

È un romanzo di grandi ideali in cui si leggono Charles Dickens e Charlotte Bronte, e di uomini che lottano al fianco delle donne perché non sia fatta loro violenza e sia data loro la libertà di scelta. Incredibile pensare che a distanza di ormai quasi settant’anni dalla pubblicazione di questo romanzo il tema sia ancora di scottante attualità e tutt’altro che è un diritto garantito!  

Irving scrive un romanzo lungo, che ci dà il tempo di goderci anche i personaggi secondari come Melony, da sempre innamorata di Homer ma anche arrabbiata al punto di non saper perdonare, Melony che come lui soltanto a Saint cloud sarebbe poi stata a casa, da viva o da morta, Melony che rilegge Jane Eyre e si indigna e si commuove e rompe tutto. 

Quello di Irving è un romanzo americano, che racconta le stagioni nello stato del Maine, le nevicate, la pesca di aragoste, le fabbriche, il duro lavoro degli stagionali e gli sguardi diffidenti verso i neri provenienti dal Sud. 

È un romanzo di orfani, ma soprattutto di famiglie e di legami che sono dati non dal sangue ma dai sentimenti genuini, come la scrittura dell’autore che nonostante la mole del romanzo non ci fa annoiare nemmeno per un momento. 

È stata una lettura dal ritmo lento ma appassionante, e pagina dopo pagina sì diffondevano nella mia mente le immagini di questa storia che non posso far altro che consigliarvi di leggere quando siete alla ricerca di un romanzo che sappia emozionare e che vi lasci alla sua conclusione un profondo senso di giustizia e di serenità.

Avete letto questo libro ho visto il film che è stato tratto?

Nessun commento:

Posta un commento