mercoledì 17 aprile 2024

È così che la perdi

Una vera sorpresa di questo mese è stata la lettura di "È così che la perdi", romanzo del 2012 dell'autore di origini dominicane Junot Diaz. Premiato con il Pulitzer per il suo "La breve favolosa vita di Oscar Wao" nel 2008 (l'ho letto parecchi anni fa e non escludo di riprenderlo in mano in futuro), qui l'autore torna alla forma breve con la quale aveva esordito, ma lo fa in modo tutt'altro che discontinuo.

Il filo conduttore dei brani contenuti in "È così che la perdi" è infatti Yunior, un giovane che con la famiglia è emigrato da bambino dalla Repubblica Dominicana al New Jersey, proprio come Diaz. Conosciamo Yunior in ordine non cronologico: scopriremo il primo, gelido inverno statunitense della sua infanzia nel terzultimo capitolo, incontreremo il fratello Rafa che in certi momenti è un arrogante che si approfitta di giovani donne attratte da lui mentre in altri è gravemente malato, in altri ancora già prematuramente mancato.

Un altro elemento dominante è quello del machismo dominicano, di questi uomini sempre pronti a tradire con la prima che capita, a cedere alle tentazioni della carne e al tempo stesso a rimanere invischiati in una rete di bugie, richieste di perdono e talvolta rimpianti senza fine per le donne che hanno perduto. 

Anche il razzismo e l'identità di immigrato è molto presente in questi brani, la cui scrittura alterna i punti di vista e ribalta addirittura la situazione con un capitolo centrale, "Otravida, otravez", che dà voce ad una donna dominicana che cerca di guadagnarsi una posizione stabile nella società statunitense, pur accompagnandosi ad un uomo che nella Repubblica Dominicana ha lasciato una moglie. 

La lingua è davvero degna di nota, anche grazie alle scelte della traduzione: lo spanglish originario viene rispettato, senza l'inserimento di alcuna nota o glossario, e così sentiamo vivida e schietta la voce di Yunior, che ha dimenticato gran parte della sua lingua d'origine (e viene per questo a volte accusato di non essere affatto dominicano) ma al tempo stesso inserisce continuamente termini nel suo parlato, soprattutto negli scambi più riferiti alla fisicità. 

Questo breve libro mi ha davvero conquistata: sembra di vedere davvero Yunior pagina dopo pagina, anno dopo anno della sua vita, alle prese con gli insuccessi e i corteggiamenti, con le tante donne della sua vita ma anche con gli amici e i familiari. Per gli amanti delle narrazioni brevi è un titolo che ritengo imperdibile, che saprà soddisfare anche chi non è a proprio agio con i racconti grazie al forte legame tra tutte le storie che contiene.

Qual è l'ultimo libro che vi ha sorpresi?

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