Shelly Kupferberg in "Isidor", recente pubblicazione di Keller editore, ricostruisce una parte della storia della sua famiglia, concentrandosi in particolare sullo zio che dà il nome al testo, a dire il vero nato Israel, a Leopoli, oggi in Ucraina e all'epoca parte dell'Impero Austroungarico.
Nella seconda metà dell'Ottocento Israel nasce in una numerosa famiglia ebraica ortodossa, ma come i suoi fratelli si stanca presto dell'osservanza del padre, delle sue preghiere e della modestia nella quale crescono, desideroso di vedere il mondo e fare fortuna altrove. La città che sentirà come la propria patria, dove avrà successo negli affari e nelle relazioni così come i suoi familiari: un'esistenza invidiabile, che si protrarrà fino all'avvento del Nazismo, all'annessione dell'Austria e alle leggi razziali.
Il testo di Sally Kupferberg è più di una biografia, più di una storia familiare: è la ricostruzione di come un regime mise fuori legge una parte consistente dei suoi cittadini, privandoli dei loro beni, dei loro diritti, della loro posizione in società, fino a torturarli, deportarli, ucciderli, fino a rendere quelle che consideravano le proprie città dei luoghi di violenza e di terrore.
"Isidor" è una storia individuale che diviene collettiva, una narrazione breve e diretta, che ci trascina tra le pagine della storia mondiale in un percorso dapprima di crescita e poi di annientamento. Per l'ennesima volta il catalogo di questa casa editrice mi riserva una gradita sorpresa, e un testo che consiglio a tutti gli amanti dei romanzi storici!
Qual è un testo biografico che vi ha colpiti?
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