mercoledì 22 maggio 2024

La cartella del professore

I romanzi giapponesi, soprattutto quelli molto brevi, sono per me di solito una sorta di transizione tra una lettura più impegnativa, emotivamente o a livello di trama e struttura, e la successiva. In questo modo ho scelto "La cartella del professore" di Kawakami Hiromi, che trovate in libreria pubblicato da Einaudi.

I protagonisti sono Tsukiko, una giovane donna che ha superato la trentina e il suo professore di liceo, che ha quasi il doppio della sua età ed è ormai in pensione. I due si incontrano per caso in un locale e così nasce un rapporto nuovo, fatto di serate trascorse a bere, molti pasti consumati nei ristoranti, passeggiate e conversazioni, in cui è evidente che Tsukiko si innamora del professore.

È un romanzo di istanti, di piccoli gesti, di un'intimità che si costruisce col tempo, in cui resta tra loro sempre una certa formalità, e il professore sembra trattenersi dal far evolvere la loro relazione fin quasi alle ultime pagine (dove ci sono un paio di scene che, a costo di sembrarvi moralista lo confesserò, mi hanno un po' disturbata, forse perché inaspettate dati i capitoli precedenti). 

Non ho un'opinione precisa su questa lettura, e questo mi capita di rado. Ho trovato il ritmo davvero lento, a tratti mi sono anche un po' annoiata, ma quando sono arrivata alla conclusione mi sentivo del tutto immersa nel racconto, e questo mi ha fatta riflettere. Di certo non è entrato a far parte dei miei romanzi del cuore, ma per il momento lo conserverò nella mia libreria perché non escludo di riprenderlo in mano in futuro.

Aggiungo una curiosità: da "La cartella del professore" il fumettista Taniguchi ha tratto la sua opera "Gli anni dolci", che la traspone in parole e immagini. 

Qual è l'ultimo romanzo giapponese che avete letto?

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