mercoledì 22 maggio 2024

Sole bruciato

Parecchi anni fa avevo amato moltissimo "Piccola guerra perfetta" dell’autrice albanese Elvira Dones, che racconta in particolare la guerra del Kosovo: è un testo che vorrei rileggere. Nel frattempo ho trovato per caso all’usato "Sole bruciato", un testo del 2001 pubblicato da Feltrinelli, che racconta l’esodo dall’Albania una volta caduto il regime comunista nel 1991 ma soprattutto la tratta degli esseri umani che affollò grazie a rapimenti e sistematiche violenze i marciapiedi d’Italia di giovanissime prostitute. 

Questo è un libro durissimo. L’autrice ha la chiara intenzione di raccontare l’orrore che esiste e che preferiamo sempre non guardare; è un romanzo che dovrebbero leggere per primi i clienti, coloro che credono di poter comprare il corpo e la compagnia di una donna con il denaro, senza riflettere su quali reti di criminalità e di soprusi si celino dietro ciò che pagano. 

Le protagoniste di questo libro sognano di emigrare, di trovare al di là del mare un’Europa più ricca, lontana da quella povertà che rende i loro padri disoccupati o carcerati come nemici del regime, che affama le loro madri e i loro fratelli minori; sognano di studiare, di intraprendere una carriera come giornalista o come sarta, ed invece vengono ingannate, spesso dai loro stessi parenti o fidanzati perché in quella fame di denaro, di arricchimento facile molti giovani uomini sono rimasti intrappolati in una rete che li porterà a sporcarsi le mani di sangue e a non ritenere più nulla degno di rispetto. 

È un romanzo colmo di scene violente, al punto di essere talvolta nauseanti, quasi intollerabili. Mon è certo una lettura per stomaci deboli, tuttavia è un testo potentissimo, che ci ricorda quanto l’essere umano possa essere abietto e quanto sia necessario schierarsi per porre fine alla tratta delle donne, qualunque sia il paese della loro provenienza. Ci sono protagoniste che rimangono più impresse di altre (Leila il cui diario è la parte più poetica di questa storia, Leila che sappiamo dalle prime pagine sta tornando in Albania dentro una bara, per cui non proviamo mai speranza per il suo destino, mentre invece possiamo averlo per quello di Velina, per quello della povera Mirica massacrata mentre il suo bambino viene tenuto in ostaggio e per Suela che vorrebbe soltanto essere una ragazza come tante, ma il suo corpo è così sfregiato che non riesce nemmeno a immaginarselo). 

"Sole bruciato" è una lettura che mi ha disturbata, che mi ha commossa, che mi ha fatta profondamente soffrire e mi ha fatto riflettere sulle vite e sui ricatti che gravano sulle ragazze che vediamo nella notte sui marciapiedi delle periferie. È un testo che risveglia la coscienza e per questo probabilmente dovrebbero leggerlo soprattutto i lettori uomini, per tenersi lontani anche dalla sola idea di diventare complici di simili brutalità.

Ancora una volta scopro ad un mercatino dell’usato un testo che si rivela sorprendente: certo conoscevo l’autrice, ma non avevo mai sentito parlare di questo titolo che al momento purtroppo è fuori catalogo, ma che vi consiglio di cercare in digitale o in biblioteca se siete interessati all’argomento, per quanto terribile possa essere.

Conoscete scrittori albanesi da consigliarmi?

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