martedì 28 maggio 2024

Scheletri

Raccolta di racconti pubblicati dalla fine degli anni '60 alla metà degli anni '80, "Scheletri" di Stephen King contiene storie molto diverse per forma ("Ode del paranoide" e "Per Owen" non sono in prosa), lunghezza e contenuto, con un certo squilibrio anche per quanto riguarda l'incisività -di diversi credo mi rimarrà poco, nel tempo.

Tra alcuni sembra esserci un filo conduttore: elementi soprannaturali che incombono sui protagonisti inermi, in racconti inquietanti e pieni di angoscia -in "La nebbia", "La zattera", nel meno riuscito "Sabbiature".

In altri sono gli oggetti, teoricamente inanimati, a diventare veicoli di incubi e violenze a cui gli umani non possono sottrarsi: "La scimmia", "Il camion dello zio Otto", mentre altrove figure adulte e di riferimento diventano motore di scenari da brivido per malcapitati bambini: "Tigri!", "La nonna".

Un altro tema ricorrente è la salute mentale, e come la sua perdita abbia conseguenze irreversibili: "Ode del paranoide", "Nona", "La ballata della pallottola flessibile" e anche "L'arte di sopravvivere", dove il contesto alla Robinson Crusoe è determinante.

Alcuni racconti si basano su materiale molto promettente, ed è un peccato che non siano stati ampliati in veri e propri romanzi: "Il word processor degli dei", la coppia sul lattaio.

Infine troviamo come è abituale alcuni riferimenti ad altre opere del Re, in particolare l'ambientazione de "L'uomo che non voleva stringere la mano" è la stessa de "Il metodo di respirazione". 

Per concludere, i miei preferiti: "Il braccio", struggente e malinconico, privo di elementi horror ma piuttosto una poetica riflessione sul termine della vita. 

Qual è l'ultima opera del Re che avete terminato?

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