Prima lettura della mia settimana di vacanza, "In un chiaro gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo" dell’autore tedesco Roland Schimmelpfennig, pubblicato in Italia da Fazi editore, è soprattutto un mosaico di storie.
Lo avevo acquistato anni fa proprio per la sua ambientazione, e sono riuscita a godermelo percorrendo le vie che descrive tra le pagine e vivendo in particolare la coincidenza di leggere un paragrafo ambientato al Mauerpark di Berlino proprio mentre mi trovavo lì: questo ha sicuramente contribuito ad aumentare il mio gradimento verso questa lettura, che ci tengo però a specificare mi sarebbe piaciuta comunque!
È un romanzo corale, dove la maggior parte dei personaggi viene nominata in base al proprio genere o alla propria età -la ragazza, il ragazzo, la donna, il padre del ragazzo e così via. soltanto Thomas e Agnieszka hanno dei nomi, due giovani di origine polacca che si trovano a Berlino per lavorare e che vivono un momento di crisi quando lei ha una breve avventura con un altro uomo e lui è imprigionato nella propria incomunicabilità, senza saperle dire quanto tiene a lei.
Oltre a loro ci sono due ragazzi ancora più giovani che scappano di casa, dopo che la madre alcolista di lei le ha messo le mani addosso, e i rispettivi genitori che dalla loro cittadina convergono a cercarli proprio a Berlino, dove sono stati avvistati a bordo di un treno merci.
È una Berlino coperta di neve quella che descrive l’autore, di edifici abbandonati pronti per essere demoliti, di cantieri della metropolitana dove le persone bevono troppo e vivono in una solitudine profonda. Solo come loro c’è il lupo, che accomuna tutte queste storie tra chi lo avvistato e chi vorrebbe tanto farlo, una figura isolata che vive ai margini, a cui si dà la caccia senza sapere da dove cominciare; un animale selvatico, fuoriuscito dal branco, che si avvicina alla città, forse smarrito, e simboleggia con la sua natura quella dei protagonisti umani di questo libro.
Se avete bisogno di uno svolgimento, una trama e una conclusione, questa non è la lettura che mi sento di consigliarvi, perché è narrata per quadri molto brevi che passano da un punto di vista all’altro: a volte si intersecano, molte altre si separano, e il lettore soprattutto segue queste vite randagie, queste solitudini che a volte si sfiorano e che sanno essere molto evocative se vi lasciate trascinare dal ritmo di questa storia. Per me però è stata davvero un’ottima lettura, originale e coinvolgente!
Qual è un romanzo tedesco che avete scoperto di recente?
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