sabato 23 agosto 2025

La materia alternativa

Inserito nella longlist del Premio Strega 2023, "La materia alternativa" di Laura Marzi, pubblicato da Mondadori, è il romanzo d'esordio dell'autrice, nata ad Aosta e trasferitasi a Roma come la sua protagonista, e che come lei ha insegnato per anni materia alternativa all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche. In questi giorni si ritorna sui banchi, e mi è sembrato il libro adatto per questo periodo!

L'argomento trattato in questo breve romanzo è di mio estremo interesse, perché intreccia l'ambiente educativo nel quale anch'io ho lavorato per anni agli argomenti dell'adolescenza e la sua rabbia connaturata e dell'immigrazione e il peso che portano con sé i ragazzi di prima o seconda generazione. 

In capitoli contrassegnati dalla classe e dalla sezione dove la professoressa insegna materia alternativa incontriamo i suoi studenti, con le loro fragilità, i loro conflitti, la loro percezione del sé e degli altri. L'insegnante sfodera lezione dopo lezione un argomento più controverso dell'altro, dal maschilismo insito nei video pornografici all'anatomia dei genitali maschili e femminili -di per sé entrambi temi validissimi, ma adatti ad essere trattati in maniera così sporadica in un'ora a settimana, senza essere inseriti in un contesto? Questo è il primo punto che mi ha messa in difficoltà nella lettura di questo libro, perché spesso queste trattazioni mi sono sembrate un po' forzate, intenzionate a rompere gli schemi in maniera addirittura esasperata. 

Nel complesso però i capitoli ambientati in classe non mi sono dispiaciuti, e li ho trovati ricchi di osservazioni realistiche e per nulla idealizzate sugli adolescenti di oggi, così arrabbiati e desiderosi di sfogare le emozioni che non sanno esprimere a parole, ma anche capaci di profondi legami e sostegno reciproco.

Quindi, cosa non ha funzionato? Per me, l'altra metà del romanzo, quella che si alterna ai momenti in classe e si concentra sulla professoressa, il cui precariato lavorativo, sentimentale e familiare sarebbe stato anche molto coinvolgente (vive in un monolocale seminterrato, le traduzioni non le bastano per mantenersi e così vi affianca l'insegnamento, la sorella ha da tempo immemore problemi di tossicodipendenza...) ma purtroppo sfocia in un incontro erotico dopo l'altro, in una figura maschile bidimensionale dopo l'altra, e mi ha annoiata moltissimo.

Consiglierei comunque la lettura di questo romanzo a chi è interessato al tema della scuola nel suo senso più ampio, all'inclusività necessaria, alle difficoltà di inserimento degli studenti più fragili, perché sono convinta che potrebbe trovarvi spunti di riflessione; nel complesso però devo dire che non ha soddisfatto appieno le mie aspettative.

Qual è l'ultimo romanzo d'esordio che avete letto?

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