venerdì 26 settembre 2025

Quando ormai era tardi

Abituata com'ero ai personaggi di Claire Keegan nei suoi romanzi brevi precedenti, che mi avevano scaldato il cuore (mi riferisco al Bill Furlong di "Piccole cose da nulla" e alla piccola al centro di "Un’estate") mi sono trovata disorientata davanti al primo racconto della più recente pubblicazione dell’autrice per Einaudi che dà il titolo alla raccolta "Quando ormai era tardi".

Ci troviamo davanti ad un protagonista che è rimasto solo a casa di sera. Ricorda gli eventi recenti che avrebbero dovuto condurlo al matrimonio e Keegan lo delinea in pochissime pagine: un uomo detestabile, intriso di maschilismo, che sa sempre rispondere la cosa sbagliata mostrando la propria avidità [e che alla fine siamo ben contenti che la fidanzata abbia scelto di non prendere per marito].

Anche nel secondo racconto "Una morte lenta e dolorosa" ritroviamo il filo conduttore delle separazioni. La protagonista di 39 anni aspirante scrittrice si trova nella residenza di Heinrich Boll ad Achill Island e vuole dedicarsi al suo lavoro quando viene interrotta da un fastidioso professore in pensione che pretende di visitare la casa. [Anche questa donna ha accettato più di una proposta di matrimonio nel suo caso, senza che però si sia mai trasformata in vere e proprie nozze] Lei invece è pronta a godere della sua solitudine che rivendica anche nelle pagine che si impegna a scrivere una volta liberatasi dello sgradito ospite, a cui appunto sulla pagina procurerà una morte lenta e dolorosa.

Se nei primi due racconti la tensione è sottile e crescente fino ad un certo punto per poi andare scemando sulla conclusione (nella nostra testa, ci siamo immaginati uno scenario ben peggiore che avrebbe potuto avere luogo tra i due innamorati infelici nel primo racconto e tra la scrittrice e il professore sconosciuto nel secondo) i nostri timori diventano realtà in "Antartide".

La più oscura tra le tre narrazioni brevi, contiene il racconto di una madre di famiglia dall’esistenza tranquilla e prevedibile decide di dare corpo al proprio desiderio di tradire il marito per il puro piacere di assecondare le proprie fantasie. Incontra così uno sconosciuto in un bar e chiunque come me sia appassionato di crime fiction, può già prevedere che non l’aspetterà nulla di buono!

Keegan si riconferma bravissima nelle narrazioni brevi, anche se rispetto ai due racconti pubblicati in forma autonoma qui siamo davanti a narrazioni meno complete, dove c’è il potere del racconto breve ma non posso dire che avvenga una vera e propria immedesimazione. Le ambientazioni dei tre racconti si assomigliano: sono soprattutto svolti in interni, seppure nel secondo vi sia anche la presenza della natura irlandese che tanto ci aveva circondato in "Un’estate", e rispetto ai titoli che avevo amato molto non troviamo qui la stessa fiducia nel genere umano.

Non ha affatto scalzato nella mia classifica di preferenze i due racconti che avevo letto per primi, ma se avete voglia di una lettura breve che non vi lasci indifferenti, anche questa potrebbe fare al caso vostro.

Conoscete già questa scrittrice irlandese?

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