"Tutti i nostri segreti" di Fatma Aydemir, pubblicato da Fazi editore, mi attirava sin dal giorno dell'uscita, e non ho aspettato poi tanti mesi prima di recuperarlo (l'ho acquistato nuovo, cosa che sapete non è mia abitudine).
Ormai riconosco i titoli che corrispondono ai miei gusti, e questo senza dubbio lo fa: è un romanzo corale in cui ogni capitolo è narrato dal punto di vista di uno dei membri della famiglia, che dalla Turchia è emigrata in Germania negli anni '80, poco dopo il colpo di stato. Il romanzo si apre con la morte di Huseyn, il padre, che ha appena raggiunto l'agognata pensione dopo tanti anni di lavoro fisicamente estenuante e con i risparmi ha acquistato un appartamento a Istanbul, dove spera che lui e la moglie Emine potranno ricominciare daccapo e lasciarsi alle spalle i tanti dolori delle loro vite.
La parola passa poi ai figli: il più giovane Umit, appena adolescente, alle prese con la scoperta della propria sessualità; poi la terzogenita Perihan, studentessa a Francoforte, già alle prese con l'elaborazione di due perdite che ha subito di recente [l'ex fidanzato suicida dopo che lei lo ha allontanato, e Ciwan, un giovane con cui trascorreva molto tempo e che solo alla fine del libro scopriremo essere la prima figlia dei suoi genitori, transessuale, che da neonata era stata sottratta loro per essere cresciuta dal fratello maggiore di Huseyn e sua moglie che non potevano avere figli. Ciwan però è sparito nel nulla, e alla fine del libro scopriremo che è morto in un incidente]. Poi incontriamo Sevda, la figlia maggiore, il punto di vista per me più interessante del romanzo: la figlia che è stata lasciata indietro, poi portata in Germania quando era già adolescente, costretta a sposarsi troppo presto ma poi diventata una donna forte, lavoratrice, che cresce da sola i due figli dopo aver lasciato il marito alcolista. Infine Hakan, il secondogenito, che guida dalla Germania alla Turchia senza arrivare in tempo per il funerale; fino ad un capitolo conclusivo in seconda persona dove Emine riflette sulla propria vita e arriva ad una resa dei conti con la figlia Sevda, dove "tutti i segreti" del titolo vengono a galla mentre la terra trema ad Istanbul.
Oltre ad essere una storia familiare appassionante e convincente, dove le voci narranti sono ben distinte e caratterizzate, "Tutti i nostri segreti" racconta l'immigrazione turca in Germania e ancor di più l'annientamento del popolo curdo in Turchia -in questa famiglia che si trova a negare ai propri figli l'uso stesso della lingua, affinché non corrano pericoli. Racconta il razzismo, le difficoltà di inserimento, le grandi differenze tra chi cresce in un paese e chi invece vi arriva già compiuto un percorso di maturazione: per qualcuno la Germania è una casa, per qualcuno una sfida, per altri soltanto un luogo dove cogliere ogni occasione per poi fare ritorno alle origini.
Aydemir dosa gli elementi in un crescendo di rivelazioni, costruendo personaggi che sentiamo di conoscere meglio a poco a poco e che incarnano le tante sfaccettature della duplice appartenenza: si tratta di un romanzo familiare tra i migliori letti quest'anno per il momento, che consiglio di cuore a tutti gli amanti del genere.
Qual è l'ultimo romanzo familiare che avete letto?
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