giovedì 9 novembre 2023

La fata carabina

Non so esprime il benessere che sta generando in me la rilettura della saga Malaussène: la sensazione di tornare in un universo avvolgente e travolgente, appassionante e ricco di emozioni, che fa sorridere e tiene col fiato sospeso.

Non è da meno de "Il paradiso degli orchi" "La fata carabina", in cui ritroviamo Benjamin e la sua numerosa famiglia, con la neonata Verdun dal pianto portentoso. Il clan Malaussène si arricchisce degli anziani del quartiere, nel tentativo di dare di nuovo un senso alle loro esistenze e tenerli lontani dalla spirale di tossicodipendenza che dilaga tra i residenti della terza età. 

Nel frattempo, la giornalista Julie scompare, una vecchietta uccide un poliziotto, la corruzione dilaga tra le forze dell'ordine e l'ispettore Van Thian condivide i propri panni con quelli della vedova Ho, invitata da Stojilkovicz (che incontriamo dopo le partite di scacchi del volume precedente) alla Resistenza attiva all'Eternità. Ritroviamo Risson, il libraio dei grandi magazzini, che non è diventato una brava persona, ma è un campione del raccontare storie; e poi il cane Julius con le sue crisi epilettiche al sentore del Male, Therése con le sue doti di veggente, la loro mamma pronta per la prossima avventura.

Come nel primo capitolo, un caso criminale e le relative indagini trainano l'andamento della storia, ma l'aspetto più interessante sono i personaggi che la popolano, che percorrono le strade di Belleville descritte in modo così evocativo da trascinarci con loro da un incontro all'altro. "La fata carabina" è stata per me un'altra trascinante avventura in cui sentirmi a casa, in cui ritrovare il buon umore con Benjamin e i suoi familiari che non vedo l'ora di ritrovare nel prossimo volume della serie! 

Qual è il vostro Pennac preferito?

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