venerdì 26 luglio 2024

America addio

Non si può definire "America addio" di Pearl Abraham un romanzo di trama: di avvenimenti ce ne sono davvero pochi in queste quasi 300 pagine pubblicate da Einaudi.

Abbiamo una coppia che si è sposata molto giovane, troppo giovane potremmo pensare, che vive a New York e ha appena comprato una grande casa da ristrutturare. Sono entrambi ebrei, ma appartenenti a comunità diverse e che per questo vivono in maniera differente la propria spiritualità: Deena nata e cresciuta a Gerusalemme si comporta in modo laico in società, mentre Daniel è più osservante anche se non sembra farlo per una vera e propria fede, ma piuttosto per abitudine. 

Il loro matrimonio pare fondato sulla confidenza e sulla quotidianità, ma non certo sulla passione, e non è poi così sorprendente quando Daniel si invaghisce della sua segretaria appena ventenne che sogna di diventare Miss America, e se i genitori di Deena sono stati da sempre convinti che quel matrimonio non sarebbe durato anche il lettore non ci mette molte pagine ad essere d’accordo con loro.

Seguiamo dunque per mesi l’incrinarsi della relazione tra i due protagonisti fino all’inevitabile rottura, e quello che ho trovato degno di nota in questo romanzo è che giorno dopo giorno i protagonisti siano descritti così bene, in maniera quasi cinematografica, che ci sembra di assistere ai loro movimenti sullo schermo. Percepiamo l’essere rancoroso ed infantile di Daniel, lo spaesamento di Deena che rivendica la propria individualità, correndo per chilometri e poi andando via di casa e contemplando un viaggio che da troppo tempo rimandava proprio a Gerusalemme, una sorta di ritorno a casa quando New York sembra diventata estranea e pare rifiutarla.

Ho acquistato questo romanzo al mercatino senza saperne nulla e nonostante non lo ritenga un capolavoro è stata una lettura che mi ha appassionata e una volta conclusa mi ha lasciato l’impressione di aver assistito ad una proiezione di vite, tanto mi sono immaginata in modo tridimensionale Deena e Daniel e coloro che li circondano. Nel complesso quindi è un acquisto di cui non mi pento affatto!

Qual è l’ultimo libro che avete acquistato a scatola chiusa?

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