"Sensi" di Adania Shibli è un'opera precedente al più noto e premiato "Un dettaglio minore", e come quest'ultimo è stato da poco riportato nelle librerie italiane da La nave di Teseo, con una interessante postfazione della traduttrice Monica Ruocco.
Si tratta di un testo molto breve, che potrete leggere in un'unica sessione, suddiviso in cinque capitoli. Ha per protagonista una ragazzina di cui non sapremo mai il nome, che vive in una località della Palestina anch'essa mai nominata; siamo all'inizio degli anni '80, ma anche questo non viene mai esplicitato, ce ne rendiamo conto quando dai notiziari si coglie il nome di Sabra e Shatila (massacro avvenuto in Libano nel 1982 con la complicità dell'esercito israeliano in un campo profughi palestinese), nonostante lei non sia in grado di interpretare la notizia.
Come in "Un dettaglio minore", si coglie già qui la ricerca linguistica della scrittrice, che fa un lavoro finissimo di costruzione del testo attraverso le percezioni: dapprima quella visiva attraverso i colori, poi quella uditiva attraverso i suoni, per poi concentrarsi sui movimenti, sul suono delle parole e il loro significato quando si trasformano in scrittura, infine sulle linee.
Attraverso questa osservazione ogni volta da un punto di vista differente vengono narrati i fatti, privati e piccoli ma anche simbolici di un intero paese, della vita della protagonista: la sua crescita, la morte di un fratello, l'incomprensione e l'oppressione familiare, il divieto di chiamare Palestina la propria terra, gli eccidi che passano nelle notizie.
Non sono immediati i testi di Adania Shibli, chiedono al lettore concentrazione, in così poche pagine c'è una grande densità, una stratificazione di significato, scene che appaiono e ritornano elaborate in un modo diverso. Non avevo alte aspettative nei confronti di un libro così breve, invece al suo interno ho trovato più di quanto mi aspettassi, e se avete poco tempo per dedicarvi alla lettura ma volete riservarlo a titolo significativi questo potrebbe fare al caso vostro.
Qual è l'ultimo titolo palestinese che avete letto?