giovedì 11 novembre 2021

L'invenzione di noi due

"L’invenzione di noi due" non è stato il mio primo incontro con la scrittura di Matteo Bussola, che seguo da anni sui social e di cui ho già letto le due raccolte di pensieri "Notti in bianco, baci a colazione" e "La vita fino a te". Entrambe mi erano piaciute molto, perché capaci di trasmettere emozioni diverse, dalla tenerezza alla nostalgia, fino a farmi ridere di gusto.


Titolo: L'invenzione di noi due
Autore: Matteo Bussola
Anno della prima edizione: 2020
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 216

"L’invenzione noi due" è il suo romanzo d’esordio, la prima volta in cui l’autore si cimenta con una storia da lui inventata in forma di romanzo -Bussola infatti lavora principalmente come fumettista. Si tratta di una storia quotidiana. di due coniugi (Nadia e Milo) che hanno superato i quarant’anni, sono sposati da tempo e sentono di essersi allontanati e di vivere un’esistenza che non li soddisfa più. Milo, ancora molto innamorato della moglie, decide di tentare di riconquistarla con lo stesso mezzo che li aveva avvicinati quando si erano conosciuti, ovvero la scrittura. Non ha però il coraggio di affrontarla direttamente e le lettere sono scritte sotto falsa identità. 

"L’invenzione di noi due" è diviso in capitoli brevi, quanto i pensieri raccolti nelle due opere che avevo già letto più lunghi durano poche pagine. I capitoli appartengono a quattro sezioni che portano in modo significativo il nome degli ingredienti utili a fare il pane, dalla spiga all’acqua: gli ingredienti dell'alimento più quotidiano, ma anche più essenziale.

Si tratta di un romanzo semplice, scritto nel riconoscibilissimo stile dell’autore, che si intravede anche in dettagli autobiografici disseminati qua e là -per esempio la professione di architetto, che accomuna per un periodo lui e il suo protagonista, i fumetti che fanno capolino, la moglie appassionata dalla scrittura. 

È una lettura leggera e piacevole, che non mi ha sorpresa per parecchie pagine. La ragione per cui sono qui a consigliarvelo è certamente la parte finale, che ha ribaltato per me il giudizio sull’opera: sono rimasta colpita dalla capacità dell’autore di non far terminare la sua storia e le vicende dei suoi protagonisti in una maniera banale, che mi sarei aspettata. Ovviamente non vi rivelerò più di così, e non aspettatevi un colpo di scena da perdere il sonno, ma considerato il genere del libro per me è decisamente un valore aggiunto. 

Credo che "L’invenzione di noi due" sia uno di quei libri che potrebbe far venire voglia di leggere anche a persone che raramente ne trovano il tempo. Una storia in cui tutti potranno in parte riconoscersi, suddivisa in modo da rendere possibile una lettura in brevi sessioni, lo rende un ottimo candidato per incuriosire qualche lettore inesperto e visto che in questo periodo siamo tutti a caccia di regali questo finisce nella lista delle mie possibili scelte. 

Qual è l’ultimo libro che avete letto e pensate di regalare a Natale?

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