giovedì 16 marzo 2023

La casa degli spiriti

Chissà perché ho aspettato tanti anni prima di recuperare "La casa degli spiriti" di Isabel Allende! 

C’è voluto il gruppo di lettura organizzato da Teresa e Miriam che mi ha fatto finalmente cogliere quest’occasione e scoprire un vero e proprio capolavoro. 


Titolo: La casa degli spiriti
Autrice: Isabel Allende
Anno della prima edizione: 1982
Titolo originale: La casa de los espíritus
Casa editrice: Feltrinelli
Traduttore: Angelo Morino
Pagine: 476

"La casa degli spiriti" è una saga familiare che attraversa tre generazioni nel Cile del 1900, dall’inizio del secolo fino al colpo di stato del '73 con le sue conseguenze. È una storia di personaggi d’immaginazione: le famiglia del Valle e Trueba, che si uniscono e diventano negli anni più numerose, ma anche la storia con la S maiuscola fa capolino nelle loro vite attraverso i personaggi del Presidente, chiaramente Salvador Allende, e del Poeta, che invece è Pablo Neruda. 

Le donne sono le protagoniste più memorabili: Clara che comunica con gli spiriti ed è la principale rappresentante del realismo magico sudamericano in questo libro, Blanca con il suo amore proletario Pedro Terzo Garcia e poi Alba, l’unica che il nonno Esteban saprà tenersi vicino al cuore senza allontanarla con il suo terribile carattere burbero e iracondo. È un romanzo di famiglia ma anche di lotta di classe: seguiamo formarsi la coscienza, la consapevolezza operaia, nel gemello Jaime, in Pedro Terzo, in Alba, nelle elezioni che sorprendentemente eleggono Allende; e qui il romanzo si fa estremamente politico raccontando il tradimento, la persecuzione, il golpe e poi gli arresti, le torture, le sparizioni, il terrore che colpì il Cile ed è quanto meno di fantasia si possa immaginare.

Decennio dopo decennio, questa storia mi ha coinvolta in maniera sempre crescente: per Esteban ho provato un’antipatia istintiva, dai suoi primi atti di violenza verso le donne prim’ancora di sposare Clara e per il suo arrivismo desideroso di arricchirsi a spese del popolo. Per Blanca e Pedro, per il loro amore contrastato, diviso dalle classi sociali e dalla politica, ho parteggiato così tanto che non osavo sperare nel lieto fine che invece l’autrice riserva loro, con l’emigrazione da rifugiati in Canada. 

Pedro mi ha ricordato tanto il mio amore giovanile, battagliero e sempre impegnato in manifestazioni, occupazioni e movimenti politici, e forse anche per questo ho provato per lui un affetto profondo.

Isabel Allende con queste esordio del 1982 crea un affresco di donne senza paura, che rimangono connesse oltre la morte, perché gli spiriti non conoscono i confini della carne. Crea protagoniste forti e determinate, che aspettano gli uomini ma mai senza far nulla delle loro vite, che amano sempre con coraggio anche quando tutto attorno a loro sembra andare in pezzi. 

È un romanzo che racconta un paese e le sue evoluzioni e trasformazioni, ed è una storia che contiene storie: i quaderni di Clara, le pagine scritte in prima persona proprio da Esteban perché la famiglia e la sua memoria non si perdano, e poi Alba che ne annoda i fili, pronta a portare avanti un’eredità nel senso che ha trovato anche alle tragedie peggiori, perché la vita continua nonostante tutto.

Non riesco a trovare una ragione per la quale non avessi letto prima un romanzo così famoso: oggi che l'ho terminato posso solo dire che l’ho amato moltissimo e credo di aver incontrato un’autrice tutta da scoprire!

Qual è il vostro romanzo preferito di Isabel Allende?

Nessun commento:

Posta un commento