giovedì 18 maggio 2023

L'ottava vita

Si conquista, a metà dell'anno quasi, il titolo del preferito per il momento "L'ottava vita" di Nino Haratischwili, pubblicato da Marsilio. 


L'autrice scrive oltre mille pagine di storia familiare, storia della Georgia e dell'Unione Sovietica; con l'aroma della cioccolata, preparata secondo la ricetta del patriarca che sembra recare con sé una maledizione, ci immerge nelle generazioni della famiglia Jashi e non ci lascia scampo.

Le figlie del fabbricante di cioccolata, per prime, Stasia che sogna di danzare; poi i suoi figli, Kostja che sarà integerrimo nella sua ideologia, che lo rende cieco, capace di rovinare la vita di tutti coloro che sfuggono al suo ordine del regime -più di tutto, non gli ho perdonato l'annullamento dei piani di Giorgi, per raggiungere Kitty all'Ovest. Kostja, reso umano soltanto dall'amore per Ida, in quella scena straziante dove bussa alla porta per giorni mentre lei resiste, senza rivelargli di esserci per renderlo libero. 

E Kitty, la sua sorella ribelle, la sua sorella cantante, la sua sorella torturata e resa sterile, che perde l'amore di Andro, che non saprà mai perdonarsi il prezzo pagato da lui e da Mariam per quelle vite mai vissute, Kitty che inghiotte il mare, mentre rimane la sua musica.

L'autrice costruisce una famiglia i cui legami non salvano, inghiottono, a volte soffocano; ma dona una dignità e uno spessore anche ai personaggi secondari che rimangono impressi: Ida che si sacrifica per gli altri, Ida generosa e pura che perde la vita a Stalingrado, per quella sua giovane omonima che non ha la vista, ma le ridà la musica, in pagine meravigliose e strazianti -Ida la giovane, che troverà Kostja, dopo lunghi anni di ricerche.

Dopo Kitty e Kostja ci sarà Elene, figlia arrabbiata, che mette al mondo Daria, Daria la bella e l'amata, Daria l'attrice, Daria l'infelice, con quell'uomo violento eroinomane, Daria la madre di Brilka, e Niza, Niza che non trova un posto, che si innamora di Miro (Miro, un'altra linea narrativa che è iniziata con Sopio, l'amica di Stasia, che ha dato alla luce Andro, ucciso dall'alcol e dalla colonia penale, che ha concepito Miqa, ucciso dal carcere per aver girato un film che nessuno ha mai visto, e poi Miro per ultimo, che cresce con la moglie di Kostja e abbandona Niza su quel treno), che scrive per Brilka questa storia immensa, mentre la nipote adolescente cerca di tessere il tappeto di quel passato ingombrante, e vuole danzare come Stasia sulla musica di Kitty Jashi.

I fili di questa storia sono tanti, ma si riallacciano. Lo fanno a partire dal libro sesto, dove viene girato un film su un film che ha ucciso, dove il sacrificio di Kitty riscatta e libera le vite sprecate di Fred e di Giorgi, dove Ida la giovane ritrova Kostja. E poi nel libro settimo, dove Niza trova la sua voce, trova il coraggio di ricominciare ad amare nonostante i lutti, nonostante lo stupro, e scopre in Brilka l'antidoto alla maledizione che segue gli Jashi dal fabbricante di cioccolata di cent'anni prima.

Ci sono tocchi di realismo magico in questo romanzo, distribuiti con parsimonia, delicati e potenti: la maledizione, certo, ma anche i fantasmi che giocano a scacchi davanti agli occhi di Stasia, nel suo giardino, e poi Andro che torna da Kitty, ai suoi concerti.

È un romanzo intriso di storia e di voci, di guerre e di dittature, di servizi segreti e di torture, di oppositori politici ridotti ai campi di lavoro, alla morte, all'espatrio. È un romanzo che non lascia speranza alla Georgia, che non crede nella politica e nel futuro, ma soprattutto di personaggi per cui ho sofferto, a cui ho voluto bene, che ho faticato a lasciare andare.

Se siete amanti delle saghe familiari, allora non potete perdervi cent'anni di storia degli Jashi, la fragilità e la forza di queste donne e uomini, i tanti segreti taciuti e le verità rivelate a poco a poco. Per me, questo romanzo è stata una rivelazione, che mi accompagnerà per molto tempo.

Qual è il libro migliore dell'anno tra quelli che avete letto finora?

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