mercoledì 10 maggio 2023

Nomadland

Non sono affatto abituata a leggere saggistica, e per questo la lettura di "Nomadland" di Jessica Bruder, pubblicato da edizioni Clichy, mi ha richiesto parecchio tempo. Si è rivelata però una lettura davvero interessante, spunto per molteplici riflessioni e uno sguardo raro, lontano dalle immagini mainstream, sugli Stati Uniti d'America. 


Ho acquistato questo libro dopo aver visto il film omonimo con l'eccezionale Frances McDormand, pluripremiato agli Oscar 2021. Lo avevo trovato commovente, poetico e dalla fotografia capace di incantare, con i suoi paesaggi sul deserto e sui cieli stellati. 

La poesia è molto meno presente nel reportage di Jessica Bruder, che per anni ha seguito i nuovi nomadi americani, che per necessità o per scelta risiedono all'interno di veicoli su ruote e si spostano sul territorio, da uno stato all'altro, da un lavoro temporaneo al successivo. Leggiamo una feroce critica al sistema dell'indebitamento, del pignoramento degli immobili, che rende il ceto medio obbligato a rinunciare alla più gravosa delle proprie spese per sopravvivere: quella degli affitti. 

Seguiamo cittadini in età pensionabile sfinirsi nei magazzini di Amazon (vi invito alla lettura di questo libro anche solo per riflettere sulla necessità, o meno, di buona parte dei nostri acquisti online), nei servizi di accoglienza ai campeggi, nei turni di notte pagati qualche centesimo in più. Li seguiamo infortunarsi, creare comunità in mezzo al nulla sostenendosi a vicenda con tecniche di adattamento, qualche pasto caldo, l'apprendimento della tecnologia a servizio di un nuovo, difficile stile di vita. Ne scopriamo i legami, ma anche la profonda solitudine.


Jessica Bruder ci allena ad affinare lo sguardo, a riconoscere i "senza casa" (da non confondere con i "senza tetto") nei parcheggi di ogni città; ci ricorda come anche il vivere in un veicolo sia possibile solo se bianchi, privilegiati, in qualche modo tutelati dalla minaccia delle forze dell'ordine. 

Ho trovato "Nomadland" un testo importante e stimolante, che racconta un'America sommersa, a cui raramente si dà voce; un'attualizzazione, non romanzata, del "Furore" di Steinbeck, seguendo i nuovi Joad che lottano per arrivare a domani. Ve ne consiglio la lettura, anche se a piccole dosi, perché sono sicura che saprà trasmettervi qualcosa: io ne sono uscita turbata, ma arricchita. 

Qual è l'ultimo titolo di non fiction che avete letto?

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