giovedì 18 luglio 2024

Circolo chiuso

Vent'anni dopo "La banda dei brocchi", Jonathan Coe ambienta "Circolo chiuso", in Italia sempre pubblicato da Feltrinelli: titolo che riprende sia l'associazione studentesca degli anni del liceo, sia la chiusura del cerchio tra i due romanzi, con Sophie e Patrick (figli di Lois e di Philip) che si incontrano in vacanza a Berlino, mentre i loro genitori tirano le fila del passato.

Siamo all'inizio del nuovo millennio, e se ne "La banda dei brocchi" avevamo gli scioperi e gli attentati dell'IRA, qui troviamo l'11 settembre, la guerra in Iraq e la caduta di Saddam Hussein, l'Inghilterra di Tony Blair e, su scala più personale, i matrimoni che si infrangono e gli amori interminabili, i progetti falliti e le carriere rampanti.

Benjamin che non ha ancora scritto il suo romanzo ed è più che mai incerto tra separazione, monastero e carriera artistica, Paul che è entrato in politica e si trova una giovane amante [Malvina, che si scoprirà essere figlia di Cecily e Benjamin, quindi innamorata del proprio zio], Claire che, separatasi da Philip, scopre la verità sulla scomparsa di sua sorella Miriam [era stata uccisa per aver assistito ad un omicidio in fabbrica, una vendetta contro un operaio irlandese, nell'epoca degli attentati dell'IRA]. 

La grande capacità di Coe resta quella di raccontare la storia di un Paese attraverso le vite dei suoi personaggi, di coinvolgerci nelle loro relazioni, mescolando i registri narrativi, i dialoghi e le forme testuali, dalla corrispondenza agli articoli giornalistici. Ancora una volta mi ha catturata con il suo racconto, che vi consiglio di recuperare in sequenza al volume precedente, altrimenti (nonostante un riassunto sia presente alla fine di questo romanzo) rischiate di perdervi moltissime premesse e riferimenti. Non vedo l'ora di dedicarmi a "Middle England"!

Qual è l'ultima serie di romanzi che avete iniziato?

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