martedì 2 luglio 2024

Dove si nasconde il lupo

Divorato in meno di due giorni con l’urgenza di riprendere la lettura come di rado mi capita, "Dove si nasconde il lupo" di Ayelet Gundar-Goshen (pubblicato da Neri Pozza) è uno dei miei acquisti più recenti e si è rivelato davvero un’ottima scelta. 

Dell’autrice israeliana avevo già letto "Svegliare i leoni", ma ho preferito questa seconda esperienza di lettura, che ha per protagonista Adam, il figlio di una coppia di israeliani emigrati in California. Il padre è un uomo di successo che lavora nell’informatica, la madre fa la volontaria in una casa di riposo e sono indubbiamente brave persone; Adam è un ragazzo fragile, timido, poco inserito nei gruppi di pari, vittima di un bullismo che non confessa ai genitori.

L’equilibrio si rompe quando ad una festa Jamal, un ragazzo nero, muore per l’assunzione di una sostanza fabbricata in casa e Adam, che era la sua vittima preferita, viene sospettato dell’omicidio.

La narrazione avviene attraverso gli occhi di sua madre, che mette insieme a un tassello dopo l’altro,  ogni rivelazione in contrasto con tutto quello che non aveva visto fino a quel momento. Altra figura fondamentale di questa storia è Uri, un ex soldato israeliano emigrato anche lui, che a seguito dell’attentato in una sinagoga si incarica di formare giovani ebrei all’autodifesa e Adam per la prima volta sembra inserito in un gruppo, fare affidamento su una figura autorevole, un uomo che ammira, ma non è tutto oro quello che luccica  e mentre si fa strada in famiglia ci sono molti segreti che Uri non rivela di sé.

Questo romanzo si può definire un thriller, perché ne ha il ritmo e la struttura che procede per un disvelamento dopo l’altro in modo estremamente coinvolgente. Un paio di pagine metteranno a dura prova chi come me è sensibile all’argomento animali, ma sono così inserite nel contesto che non sono stranamente per me una ragione per non consigliarvene la lettura.

Sono rimasta estremamente soddisfatta da "Dove si nasconde il lupo", che è un libro di sfumature di grigio, dove non esistono bianchi e neri, dove nessuno è certo delle proprie posizioni né di chi si trova di fronte. È un romanzo di domande molto più che di risposte, e si può dire questo anche della sua conclusione che lascia molto spazio di riflessione al lettore sul ruolo della vittima e del carnefice, e sui delicati equilibri all’interno di una comunità anche privilegiata come questa. Insomma è stata davvero un’ottima lettura!

Qual è l’ultimo libro che avete letto e ci tenete a consigliarmi?

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