mercoledì 14 agosto 2024

Le farfalle di Sarajevo

"Le farfalle di Sarajevo" di Priscilla Morris, pubblicato da Neri Pozza, è un romanzo ispirato a due storie familiari dell’autrice: il suo prozio, pittore bosniaco il cui studio sopra la biblioteca nazionale prese fuoco durante l’assedio di Sarajevo, e suo padre che trascorse nella città assediata tre settimane nel tentativo (poi andato a buon fine) di far fuggire i suoi suoceri. 

Se nella prima figura rivediamo evidentemente Zora, la pittrice protagonista di questo romanzo che rimane intrappolata nella capitale allo scoppiare della guerra all'inizio degli anni '90 mentre suo marito e sua madre sono riusciti a partire per l’Inghilterra (dove lui avrebbe dovuto accompagnarla per poi fare ritorno), nel genero coraggiosissimo rivediamo Stephen che oltre sei mesi più tardi riuscirà a fare oltrepassare a Zora quei confini.

Nel mezzo c’è l’assedio, nel mezzo c’è la guerra, ci sono le farfalle delle pagine andate in fiamme di una biblioteca nazionale che brucia spargendo le sue ceneri in un’intera città. C’è la mancanza di acqua, di cibo, di elettricità, ma anche la solidarietà tra vicini di casa che mantiene in vita per quanto possibile  regalando momenti di condivisione e di speranza.

È un romanzo sofferto, ma allo stesso tempo letterario, ben scritto, pieno di arte, di momenti di poesia che oltrepassano i cecchini, il richiamo forzato alle armi, le bombe che aprono varchi nei palazzi. È un romanzo vivido, diretto, in cui nell’arco di un anno ci sentiamo vicini ai protagonisti e si percepisce in ogni pagina il lavoro di ricerca e di dialogo con tanti testimoni intrapreso dall’autrice.

Quello delle guerre Jugoslavia è un tema che mi interessa moltissimo e questo romanzo mi ha indotta a cercare altre letture, cosa che mi capita solo quando un libro mi piace particolarmente, e mi ha colpita così tanto che non posso che consigliarvelo.

Conoscete altri testi che parlino di questo periodo storico?

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