martedì 17 settembre 2024

Gli anni

Leggere un testo di Annie Ernaux, autrice premio Nobel, è sempre un’esperienza da non affrontare quando siete alla ricerca di un testo di evasione: ci si troverà infatti davanti ad un libro che mette alla prova, che suscita riflessioni e mette in discussione le nostre certezze, fornisce spunti per letture, visioni e pagine di storia da approfondire.

Questo è particolarmente vero nel caso de "Gli anni", pubblicato nel 2008 e portato in Italia da L'Orma editore come tutta la sua bibliografia, vincitore del premio Strega europeo e il più corposo dei libri pubblicati dalla scrittrice francese. 

Attraverso una narrazione complessa in terza persona singolare dove si rivede dall’esterno, Ernaux ripercorre oltre sessant’anni di storia della Francia dal secondo dopoguerra ai primi anni 2000 e lo fa su più livelli, quello storico e politico che parla di un Paese ma anche del mondo che gli scorre accanto (della guerra d’Algeria, del Vietnam, dell’Indocina, della caduta dell’Unione Sovietica e del muro di Berlino) e poi un piano sociale, dove le donne affrontano battaglie per il diritto all’aborto e al divorzio, cercano di essere più emancipate delle loro madri e scoprono di essere molto più represse delle proprie figlie, pur rivendicando un ruolo sempre più attivo sul proprio corpo e la propria vita sentimentale.

Come in tutte le sue opere c’è un elemento autobiografico ne "Gli anni": l’autrice si descrive nel passare dei decenni, studentessa, insegnante, madre, amante, sempre da un punto di vista esterno, osservandosi in alcune fotografie e rivivendo le proprie memorie, sempre contestualizzandole nel momento storico in cui sono avvenute con le sue inevitabili trasformazioni: l’avvento della società dei consumi, il diffondersi delle televisioni, dei supermercati, la crescente importanza della tecnologia sino all’avvento dei cellulari ed Internet.

"Gli anni" è un testo ricchissimo di spunti che riguardano libri, filosofi, film, personaggi politici o saliti all’attenzione della cronaca che in diverse occasioni ho dovuto cercare -sia perché non ero ancora nata all’epoca sia perché alcuni hanno avuto rilevanza soprattutto nel contesto francese. 

È un libro che mi ha richiesto tempo ed attenzione per poterne cogliere le tante sfaccettature, per darmi il tempo di approfondire e di riflettere sul suo contenuto. È stato il mio terzo incontro con le opere di Ernaux e mi ha motivata sempre di più ad approfondirne la produzione; ne consiglio senza dubbio la lettura soprattutto se per quanto riguarda la storia della Francia siete ben informati oppure molto interessati, perché in questo libro più degli altri ha un ruolo di primo piano.

Qual è il vostro libro preferito di questa scrittrice?

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